Obama
Green economy

10 cose che Obama ha fatto per l’ambiente

Barack Obama è sicuramente uno dei Presidenti USA che ha fatto di più per l’ambiente e per la lotta ai cambiamenti climatici. Le politiche green, largamente promesse nella campagna elettorale del lontano 2008, hanno poi di fatto avuto un posto importante nell’agenda statunitense degli ultimi otto anni. Poiché le nuove elezioni sono ormai alle porte, vogliamo fare il punto su ciò che Obama ha fatto per la tutela ambientale. Ecco la nostra Top 10 (cronologica) che riassume alcune fra le azioni più importanti, alcune non molto note, a favore del Pianeta.

1) La più grande riserva marina del mondo

Nel mese di settembre 2014, Obama ha deciso di aumentare di 6 volte la superficie della Pacific Remote Islands Marine National Monument (PRIMNM) che ha raggiunto così le 490.000 miglia (circa 800mila km). La riserva marina comprende sette fra atolli e piccole isole dell’Oceano Pacifico che ospitano coralli, pesci, crostacei, mammiferi marini, uccelli, insetti e piante che non si trovano in nessun altro luogo del pianeta.

2) Divieto bipartisan sulle microsfere

Il 28 dicembre del 2015 Obama ha firmato una legge che vieta, a partire da metà 2017, la vendita o la distribuzione di prodotti cosmetici contenenti micro-granuli. Lo scopo della legge è quello di tutelare gli oceani, i mari e i laghi dalla sempre maggiore invasione. Le microsfere contenute in alcuni prodotti di cura della pelle e in dentifrici, che danneggiano l’ambiente e la fauna, mettendo in pericolo la catena alimentare umana.

3) No all’oleodotto Keystone XL

Il 6 novembre del 2015 Barack Obama ha deciso di bocciare la costruzione di Keystone XL, l’oleodotto che avrebbe dovuto trasportare il petrolio estratto dalle sabbie bituminose dell’Alberta, in Canada, fino al golfo del Messico. “Portare avanti questo progetto-aveva dichiarato il Presidente- avrebbe minato in modo significativo la nostra capacità di continuare a essere una guida nella lotta al cambiamento climatico”. Di fatti, questa decisione è stata la vittoria degli ambientalisti, che da sette anni avevano lottato contro il mega progetto.

4) Una legge per proteggere le aree naturali della California

Nel marzo del 2014 il presidente degli Stati Uniti ha firmato la prima legge approvata dal Congresso dall’inizio del suo mandato, inerente la protezione di aree naturali. La legge, parte della California Coastal National Monument, proteggerà un’area di 130 chilometri quadrati dello Sleeping Bear Dunes National Lakeshore, sulle coste del lago Michigan.

5) Il ‘monumento marino’ delle Hawaii

Il Papahanaumokuakea Marine National Monument, istituito nel 2006 dal presidente George W. Bush, si estendeva già per oltre 360mila chilometri quadrati intorno alle disabitate isole Hawaii nordoccidentali. Obama ne ha più che quadruplicato le dimensioni, portando la riserva a un’estensione di 1,5 milioni di chilometri quadrati: più di tutti i parchi nazionali degli Stati Uniti messi insieme. Sfruttando la propria autorità esecutiva sotto lo U.S. Antiquities Act, ha esteso gran parte dei confini del monumento marino – e il divieto di pesca commerciale al suo interno – oltre il limite di 320 chilometri previsto dalla zona economica esclusiva.

6) Accordo per raddoppiare il risparmio di carburante

A luglio del 2011 Obama ha trovato un punto d’accordo tra le pretese delle case automobilistiche e le pressioni delle associazioni ambientaliste. Il risultato è stato un nuovo piano contenente la proposta di raddoppiare, entro il 2025, gli standard di efficienza per i consumi auto, alzando la media a 4,3 litri ogni 100 km.  L’accordo è stato siglato tra il presidente e 13 grandi case automobilistiche al fine di aumentare progressivamente i tagli ai consumi dei veicoli dall’attuale standard di 8,6 litri ogni 100 km, che diverranno 6,6 l a partire entro la fine del 2016.

7) Clean Power Plan

Croce e delizia della presidenza Obama è sicuramente il Clean Power Plan, il piano più ambizioso mai proposto dagli Stati Uniti contro i cambiamenti climatici. Presentato ad agosto del 2015 nella sua versione finale, il Piano aveva come obiettivo finale e principale quello di tagliare le emissioni di CO2 del settore energetico, in particolare delle centrali elettriche più inquinanti come quelle a carbone, del 32% entro il 2030 rispetto ai livelli registrati nel 2005, pari a 87 milioni di tonnellate di gas serra evitate. Il Piano, acclamato dagli ambientalisti, ha però, nel febbraio del 2016, ricevuto lo stop della Corte suprema. Il risultato è che ora il Piano per l’energia pulita di Obama, elaborato dall’Agenzia americana per la protezione dell’ambiente (EPA) rimarrà bloccato.

8) Più spazi verdi per le comunità

Nel 2010 il presidente Obama ha lanciato un’iniziativa chiamata ‘America’s Great Outdoors Initiative’ che, avviata nel 2011, intendeva incentivare una serie di attività che avessero a che fare con gli spazi verdi: più parchi urbani e accessibili alle comunità, incentivi a contadini e proprietari terrieri per rilanciare le attività agricole e la riqualificazione di alcune aree naturali utilizzate a fini estrattivi a servizio della comunità.

9) Tutela del suolo pubblico

Ad aprile del 2009 Obama ha firmato l’Omnibus Public Land Management Act con il quale si sottopongono a tutela perenne (secondo gli orientamenti sanciti dal Wilderness Act) 2 milioni di acri di suolo localizzati in 9 Stati. La legge tutelerà alcune remote valli del Wyoming ricche di ghiacciai, alcune aree desertiche a rischio di urbanizzazione della California, alcune dense foreste del Michigan settentrionale, rendendo queste ed altre risorse territoriali off-limits per la costruzione di strade, per trivellazioni petrolifere e per lo sfruttamento del legname per uso commerciale.

10) Green economy in periodo di crisi

Nel 2009 Obama ha firmato l’American Recovery and Reinvestment Act (ARRA), un pacchetto di stimolo economico nel periodo di crisi economica. Se l’obiettivo primario era sicuramente il lavoro e la ripresa economica, il pacchetto conteneva anche 90mld di dollari di sussidi alla green economy.  
In più sono stati stabiliti dei crediti d’imposta per i proprietari che avevano migliorato energeticamente le proprie abitazioni, acquistato auto elettriche o apparecchi efficienti e sono stati finanziati più di 100mila progetti inerenti le energie rinnovabili.