AquaFarm a Pordenone
Agricoltura

Aspettando AquaFarm: mangiare pesce fa bene

Scienziati, medici, chef, food blogger e dietisti sono tutti d’accordo nell’affermare che mangiare pesce fa bene alla nostra salute. E i consumatori lo hanno capito: a partire dal 2012, anno in cui – per via della crisi economica – il consumo di pesce è risultato bassissimo, si è conosciuta una forte ripresa della domanda, in Italia ma non solo. Ad oggi, nell’Unione Europea si consumano 23 chilogrammi di pesce pro capite, ma i dati sono tutt’altro che omogenei: in Ungheria si mangiano appena 5 chilogrammi di pesce all’anno, mentre in Portogallo, dove il consumo è il più alto europeo, si arriva a ben 56 chilogrammi pro capite. L’Italia, paese mediterraneo per eccellenza, si attesta appena sopra alla media, con 26 chilogrammi a testa. Ma non è abbastanza: stando alle raccomandazioni della FAO per quanto riguarda il consumo settimanale di proteine di origine ittica, infatti, dovremmo mangiarne almeno un terzo in più, per arrivare alla più salutare soglia di 60 grammi settimanali. Di questo e di molto altro si parlerà ad Aquafarm, il 26 e il 27 gennaio a Pordenone Fiere.

Quasi l’80% dei prodotti ittici viene importato dall’estero

Ma se la domanda continua a crescere, la risposta del mercato, per ora, non riesce a essere all’altezza. In Italia, per esempio, quasi l’80% dei prodotti ittici consumati viene importato dall’estero. Una cifra altissima, ben più alta del dato complessivo dell’Unione Europea (che si attesta comunque al 50% di importazione). Questi numeri non devono per altro stupire, pensando soprattutto al fatto che la produzione della pesca, a livello globale, è ferma da un decennio intorno ai 95 milioni di tonnellate all’anno. Semplicemente, non si può pescare più di così: per alcune specie ittiche, infatti, è già stato superato il limite biologico di catture. E se il livello di pesca non può assolutamente crescere – anzi, si prevede una contrazione nei prossimi anni – come si può far fronte all’aumento della richiesta? L’incremento del reddito procapite in Asia innalza la domanda, così come l’aumento della popolazione mondiale, che dovrebbe raggiungere i 9,7 miliardi di persone nel 2050. Per soddisfare questo enorme fabbisogno proteico, l’unica risposta è l’acquacoltura.

AquaFarm a Pordenone

Il sorpasso dell’acquacoltura rispetto al pescato

La produzione di pesce attraverso l’acquacoltura, d’altronde, continua a crescere. Stando ai dati pubblicati dalla FAO, l’anno scorso l’aumento è stato del 5%, arrivando così a superare i prodotti ittici provenienti dalla pesca: nel 2016, infatti, il consumo di pesci da allevamento è stato di 10,9 chilogrammi a testa, di contro ai 9,7 della pesca. Come si è accennato, però, l’Europa non riesce a tenere testa al proprio fabbisogno: l’UE infatti è solamente l’ottavo produttore mondiale di prodotti di acquacoltura, con appena l’1,3% della quota totale. Se dunque la Commissione Europea ha previsto un aumento della produzione pari al 40% entro il 2030, il Piano Nazionale dell’Acquacoltura che verrà delineato ad AquaFarm va ben oltre questo obiettivo, ponendosi come obiettivi per il 2025 un aumento del 44,7% per quanto riguarda la produzione a livello di acqua dolce, del 58,1% per quella marina e del 31,2% per i molluschi. I metodi e le modalità che dovrebbero permettere il raggiungimento di questi traguardi saranno ovviamente tra le tematiche principali delle sessioni dedicate all’acquacoltura ad AquaFarm a Pordenone, a partire dall’apertura del convegno il 26 gennaio.

Non solo acquacoltura: ad AquaFarm a Pordenone si parla anche di Vertical Farming

Ad AquaFarm non si parlerà però solamente di acquacoltura: il secondo tema portante della due giorni di Pordenone Fiere sarà infatti il Vertical Farming, ovvero la produzione di vegetali in ambiente controllato e senza terra, attraverso tecniche specialistiche come la coltivazione idroponica, aeroponica e acquaponica (la quale integra la coltura dei vegetali con quella delle specie ittiche). Per la prima volta, in Italia, si parlerà in maniera approfondita delle motivazioni economiche, sociali ed ambientali che fanno del Vertical Farming una delle soluzioni migliori per soddisfare il nuovo fabbisogno conseguente all’aumento del tenore di vita e alla fortissima crescita demografica globale.

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L’algocoltura e tutti gli utilizzi delle alghe

La seconda giornata di AquaFarm a Pordenone sarà invece dedicata all’algocoltura, e a tutte le potenzialità che questa innovativa tecnica produttiva può esprimere nel nostro Paese. I possibili utilizzi delle micro e delle macroalghe, infatti, sono moltissimi, nei più disparati ambiti di produzione. A coordinare e moderare le quattro sessioni dedicate a questa tematica sarà il professor Mario Tredici, vicepresidente dell’European Algae Biomass Association: si parlerà dello stato d’arte dell’algocultura, delle nuove tecnologie e soprattutto delle tantissime applicazioni delle alghe, le quali possono essere impiegate anche in architettura. Grande attenzione, poi, verrà riservata alla produzione delle alghe per l’alimentazione animale e umana, con degli interventi tesi a spiegare come questi semplici organismi possono diventare dei componenti stabili del nostro panorama alimentare, sia come integratori che come ingredienti in una cucina più sana e nutriente. Va però sottolineato che, ad oggi, le maggiori applicazioni delle alghe sono da rintracciare nell’industria cosmetica e soprattutto chimica, in settori fondamentali come la produzione di energia e il trattamento dei rifiuti.