Birre alla spina
Benessere green

Birre tedesche: luppolo, malto e… microplastiche

BIRRA E MICROPLASTICHE. Davanti ad una pizza, al bar insieme agli amici o a casa sul nostro divano: non sono poche le occasioni per farsi una buona birra. Rinfrescante, rilassante, con note di orzo, luppolo e… microplastiche. Sì, abbiamo capito bene: un team di ricercatori tedeschi ha condotto recentemente uno studio su alcuni marchi di birra nazionale, scoprendo la presenza di microplastiche in ogni singolo caso.

FIBRE DI POLIMERI SINTETICI. Lo studio è stato portato avanti dai ricercatori del Marine and Environmental Chemistry di Varel, in Germania. Nel dettaglio sono stati analizzati 24 diversi tipi di birre commerciali (12 Pilsener, cinque di frumento e sette Pilsener analcoliche). Le birre di tutti questi marchi sono state filtrate una ad una, arrivando alla drammatica scoperta: ogni singola bottiglia contiene delle microplastiche, che i ricercatori hanno definito come «fibre di polimeri sintetici, frammenti o particelle granulari inferiori ai 5 millimetri di dimensioni». Per lo più si tratterebbe di particelle individuali e frammenti.

NON PERICOLOSI PER LA SALUTE. Questa ricerca, pubblicata su Food Additives and Contaminants, non deve però generare paura verso la birra. Gli studiosi hanno infatti dichiarato che la quantità di microplastiche ritrovate nella bevanda non è tale da minacciare la nostra salute. É però certo che riscontrare particelle di questo tipo in ogni tipo di birra significa dimostrare che le microplastiche sono ormai ovunque. Usando le parole dei ricercatori, esse avrebbero «infiltrato il mondo intero». L’ambiente in cui viviamo quotidianamente è dunque invaso da polimeri sintetici.

ACQUA INQUINATA? Non risulta chiaro come le microplastiche siano concretamente finite nella birra: la contaminazione è avvenuta già nella fase della coltivazione del malto e del luppolo? O magari i polimeri sintetici derivano dagli utensili utilizzati durante la lavorazione in birrificio? O ancora, le microplastiche possono essere contenute dalle bottiglie vuote, ancora prima di essere riempite dalla birra? O infine, l’ipotesi più semplice – e forse allarmante – di tutte: può darsi che l’acqua impiegata nei birrifici sia già di per sé contaminata da polimeri sintetici.