casco biodegradabile
Bicicletta

Il casco biodegradabile

L’importanza dei materiali

Per tutti i ciclisti amanti della natura e del design ecosostenibile arriva il primo casco biodegradabile. A realizzarlo è Cellutech, un’azienda specializzata nella ricerca sui materiali ecologici. Questo progetto nasce in seno a Ekoportal 2035, la piattaforma svedese nata per esplorare le possibilità d’uso della cellulosa nella prospettiva di salvaguardare il patrimonio forestale nazionale. Il casco, nato dalla collaborazione con lo studio di design Materialist e con Jesper Jonsson, usa diversi materiali tutti a base di cellulosa. «Questo materiale» affermano i progettisti «ha un potenziale incredibilmente resistente. Siamo solo all’inizio di una tendenza secondo cui sempre più prodotti a base di petrolio vengono rimpiazzati con alternative rinnovabili». Ma è soprattutto la schiuma di cellulosa, ottenuta dalla lavorazione della nano cellulosa, a giocare il ruolo fondamentale nella realizzazione del casco: infatti il suo esterno è fatto di impiallacciatura di legno, mentre la schiuma ne costituisce l’imbottitura interna.

Il futuro è la nanocellulosa?

La nanocellulosa potrebbe diventare un materiale molto interessante nel campo dell’ecodesign, anche se fino ad ora è stata poco usata a causa degli elevati costi di produzione. La schiuma di cellulosa usata nel casco della Cellutech è una variante completamente rinnovabile e biodegradabile. L’impiego di questo materiale ha la funzione di smorzare un’eventuale caduta del ciclista, scopo che adempie in pieno: basti considerare che ha una resistenza alla trazione 8 volte superiore a quella dell’acciaio, ha un elevato potere assorbente ed è impermeabile ai gas. Inoltre grazie alla schiuma di cellulosa il casco della Cellutech è incredibilmente leggero: del resto di solito questo materiale è utilizzato nelle costruzioni leggere, nei materiali da imballaggio, oltre che in prodotti assorbenti. La pasta è molto facile da plasmare ed è modellabile come più si desidera: per tale ragione in futuro potrebbe essere impiegata in moltissimi altri progetti green. Anche le cinghie del casco sono un concentrato di tecnologia: infatti sono composte con una carta naturale super resistente chiamata Kamihimo, prodotta in Giappone.