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Ciclismo urbano: una lepre, una tartaruga e una mucca contro il semaforo rosso

Quali sono i fattori che tengono lontani i cittadini dal ciclismo urbano? Perché così tante persone continuano a preferire la propria inquinante automobile rispetto ad una salubre bicicletta? Beh, bisogna ammetterlo, i fattori non sono pochi. Per prima cosa c’è la pigrizia, e fin qui, c’è ben poco da commentare. Poi c’è una sensazione di comodità che si ha paura di perdere, c’è il timore di eventuali eventi atmosferici avversi, e poi sì, ci sono quegli odiosi semafori rossi, doppio ostacolo per una diffusione su larghissima scala del ciclismo urbano. Nemmeno gli automobilisti amano i semafori rossi, certo, ma per chi si muove pedalando quegli stop improvvisi sono anche peggiori, in quanto tagliano lo slancio e costringono ad una ripartenza da fermi, e questa cosa, se ripetuta tre, quattro, cinque volte nel tragitto casa-lavoro, può risultare molto pesante. Ma non si può fare davvero nulla contro i semafori rossi?

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Una soluzione intelligente per il ciclismo urbano

Di certo fermarsi alla luce rossa – e anche, laddove possibile, a quella gialla – è un obbligo insormontabile, anche e soprattutto per i ciclisti. Ma non c’è una maniera per assicurarsi una magnifica e insperata linea verde tra un incrocio e l’altro, senza nemmeno una fermata a guastare la nostra pedalata in città? In effetti una soluzione è stata trovata: un’azienda ha infatti portato sul mercato un dispositivo intelligente in grado di favorire il ciclismo urbano.

La colonnina Flo di Springlab

Non è certo un caso che questa soluzione per un più agevole ciclismo urbano arrivi dai Paesi Bassi: basti considerare che nel centro di Amsterdam il 60% degli abitanti si muove in bicicletta. Ma anche in un Paese così affezionato alle due ruote, i semafori rossi restano pur sempre una seccatura. Per questo l’azienda Springlab ha creato l’ingegnoso apparecchio Flo, un dispositivo che aiuta i ciclisti ad evitare i semafori rossi. Nel concreto, Flo è una colonnina blu piazzata esattamente 100 metri prima di un semaforo. Proprio come un autovelox, questo dispositivo misura la velocità di ogni singolo ciclista, e in base ad essa indica se quella stessa persona deve accelerare, rallentare o mantenere la stessa andatura per assicurarsi di poter approfittare della luce verde al prossimo incrocio.

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L’andatura giusta per evitare il semaforo rosso

Una lepre, una tartaruga, un pollice alzato e una mucca: sono questi i simboli luminosi ed esplicativi che vengono utilizzati dalla colonnina creata da Springlab per facilitare il ciclismo urbano. Se passando davanti a Flo un ciclista vede una lepre, questo significa che per puntare al semaforo verde deve accelerare; la sagoma di una tartaruga, al contrario, significa che per trovare l’incrocio libero è necessario rallentare; un pollice alzato, ovviamente, vuol dire che con la medesima andatura si beccherà automaticamente il semaforo verde. La peggiore delle ipotesi, invece, è rappresentata iconograficamente da una mucca: l’immagine del bovino significa invece che non ci sono speranze di evitare il semaforo rosso, né rallentando né accelerando.

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Flo già attivo a Utrecht

Il sistema di regolazione del traffico per il ciclismo urbano concepito da Spinglab è già attivo da fine aprile nella città olandese di Utrecht, e a breve termine dovrebbe essere installato anche a Eindhoven e pure in Belgio, ad Anversa. E queste sono solo le prime tre città ad aver espresso il proprio interesse per Flo: i vantaggi, infatti, potrebbero essere molti. Consentire ai ciclisti di muoversi con una probabilità molto bassa di scontrarsi con dei semafori rossi significherebbe infatti rendere il ciclismo urbano più efficiente, meno stancante e più veloce, così da incentivare sempre più cittadini a spostarsi pedalando. Questo porterebbe ad un miglioramento della salute della popolazione, raddoppiato poi dal fatto che, con il crescere della mobilità sostenibile, calerebbero anche le emissioni nocive, dannose sia per il nostro organismo che per il pianeta.

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