REbuild Milano
Architettura sostenibile

Di cosa si è parlato a REbuild Milano

REbuild Milano

Il settore edilizio può rinnovarsi e incrementare la propria produttività solo attraverso l’integrazione tra i processi tradizionali e l’information technology: questo, in estrema sintesi, il messaggio chiave che i relatori di REbuild Milano hanno rivolto agli oltre 300 ospiti che hanno partecipato al secondo appuntamento annuale della kermesse, la cui prima tappa si è tenuta a Riva del Garda in giugno. Promosso da Habitech e da Riva del Garda Fierecongressi attraverso la società RE-Lab, l’incontro ha voluto essere un punto di rilancio informativo per imprenditori, progettisti e mondo della finanza. Tre, come avevamo anticipato, sono stati i temi cruciali del convegno: la ridefinizione dei processi edilizi attraverso le tecnologie emergenti, le possibilità aperte dai nuovi livelli di efficienza e di produttività e l’incombente necessità di rinsaldare i rapporti con il soggetto pubblico e la finanza per sviluppare il settore edilizio.

Il rilancio dell’edilizia

L’incontro, tenutosi l’11 ottobre a Milano presso la sede di Assolombarda, ha avuto il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Le problematiche trattate sono del resto di grandissima importanza: il rilancio dell’edilizia è infatti un passaggio chiave per l’economia nazionale. La soluzione individuata da REbuild per favorire questo rilancio è quella di creare un punto di incontro tra il mondo della manifattura e quello digitale, in un’ottica di innovazione e riqualificazione immobiliare. Come infatti hanno avuto modo di evidenziare il presidente di RE-Lab e fondatore di REbuild Thomas Miorin e Francesco Cattaneo, Responsabile Commissioning di Habitech, i margini di miglioramento del settore delle costruzioni sono enormi, sia dal punto di vista dell’efficienza che da quello della produttività. Come ha sottolineato Miorin, infatti, il settore edile si trova in colpevole ritardo rispetto a tutti gli altri settori del manifatturiero: per recuperare il terreno perduto è quindi necessario innovare e migliorare i processi costruttivi. Tre, in particolare, sono le sfide che si prospettano al settore edilizio: la sfida ambientale, ovvero riallineare il settore alle esigenza del pianeta; quella economica, per tornare ad essere un motore di crescita; quella sociale, per puntare nuovamente alla coesione e all’equità.

La digitalizzazione entra nel mondo delle costruzioni

Come ha spiegato nel suo intervento di apertura a REbuild Milano Thomas Miorin, «ridurre tempi, costi ed emissioni, incrementando produttività e performance, rappresenta la sfida decisiva per la crescita del settore edilizio, che può esser vinta solo attraverso l’integrazione tra processi tradizionali e information tecnhnology». La digitalizzazione sta dunque ridefinendo i processi di progettazione e di costruzione, oltre agli edifici stessi: questo cambio di passo deve però essere visto non come un ostacolo, ma come un’opportunità capace di rilanciare il settore.

L’esempio di BAM: robotica e prefabbricazione in cantiere

Ma reindirizzare l’edilizia sul binario dell’efficienza e della produttività attraverso le nuove tecnologie, con l’obiettivo di ridurre i tempi e i costi del lavoro, non è un processo privo di insidie. Per questo motivo a REbuild Milano sono stati invitati dei relatori di rilievo internazionale, i quali hanno illustrato le best practice dalle quali trarre esempio. Di estremo rilievo, in questo senso, è stato l’intervento di Maarten Strijdonk, head of business development dell’impresa olandese Royal BAM Group. Con cantieri attivi in tutto il mondo, questa azienda di costruzioni mira a ridurre al minimo il tempo di lavoro attraverso l’utilizzo di robot e degli altri strumenti offerti all’edilizia dalla manifattura digitale. Perseguendo questo obiettivo, BAM ha portato nei cantieri i processi di produzione tipici del manifatturiero avanzato, in senso letterale: per la costruzione dei nuovi condomini, infatti, l’impresa olandese utilizza delle piccole fabbriche installate sulla copertura dell’edificio in costruzione, le quali si alzano insieme alla struttura producendo gran parte delle componenti che verranno poi assemblate di piano in piano.

Cisco, l’edilizia e l’Internet of Everything

Altro ospite illustre di REbuild Milano è stato Cisco, leader internazionale dell’Information tecnology, presente all’appuntamento milanese grazie agli interventi dell’amministratore delegato di Cisco Italia Agostino Santoni, il quale ha dichiarato di essere convinto che «la tecnologia e Internet possono dare un contributo alla trasformazione di questi modelli di business». Coerentemente con quanto disposto dal governo con il Piano Industria 4.0, a REbuild sono pienamente convinti che i driver prioritari capaci di rinnovare l’edilizia siano l’industrializzazione e la digitalizzazione, temi per i quali Cisco è famosa nel mondo. «Cisco, impegnato in tutte le scale dell’ottimizzazione, dalla macchina del caffè alla costruzione di smart city, da tempo sta incontrando imprenditori italiani per capire come ottimizzare ed rendere più efficienti i processi, migliorando la produttività delle aziende e, nel campo dell’edilizia, le performance degli edifici» ha dichiarato il responsabile dei partner per Cisco Italia Giorgio Campatelli, aggiungendo che «siamo interessati a fabbriche, uffici, hotel, scuole e ospedali, ma anche a partnership con i produttori di energia per ottimizzare l’utilizzo degli immobili dal punto di vista energetico ed economico».

Edilizia circolare

Come si è detto, altro tema fondamentale dell’incontro milanese di REbuild è stato quello del rapporto tra edilizia e finanza. A questo proposito è stato di estremo rilievo l’intervento di Michael Molitor, Senior Advisor di Climate Wedge, il quale si è soffermato sull’economia circolare come via di sviluppo per il settore dell’edilizia. Come ha spiegato ai presenti, infatti, il mondo della finanza deve intraprendere un nuovo percorso per agguantare quella redditività che l’attuale modello economico non riesce più a garantire. Proprio per questo motivo, molti importanti fondi di investimento si stanno preparando a scommettere sui nuovi modelli e sui prodotti circolari, avvicinandosi così al mondo della sostenibilità. Ad attrarre le attenzioni di questi fondi sarebbe prima di tutto proprio l’edilizia circolare: come ha spiegato Molitor, infatti, «nel green building c’è un’opportunità enorme, forse la più grande del mondo».