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Riciclo rifiuti

Dal riciclo delle capsule di caffè nasce il riso per il Banco Alimentare

Dalle capsule di caffè usate può nascere riso solidale. Come? Grazie alle buone pratiche dei consumatori e a un ciclo virtuoso dei produttori.
Le macchinette per caffè espresso in capsule sono indubbiamente comode ma gli involucri delle cialde, nella maggior parte dei casi in alluminio, se gettati nella spazzatura, finiscono in discarica contribuendo all’aumento della quantità di rifiuti non smaltibili e quindi inquinanti. Per evitare questo spreco ad elevato impatto ambientale c’è chi, come la Nespresso, sta cercando di invertire la rotta. Possiamo sicuramente pensare che si tratti di un’operazione di puro marketing commerciale il programma ‘The Positive cup’, attivo in Italia dal 2011 grazie a un accordo fra Nespresso, Cial (Consorzio nazionale per la raccolta e il riciclo degli imballaggi in alluminio), Federambiente e il Cic (Consorzio italiano Compostatori). Ma il risultato è comunque positivo per l’ambiente. L’iniziativa prevede infatti che le capsule riconsegnate dai cittadini in 36 boutique Nespresso e 46 isole ecologiche su tutto il territorio nazionale siano raccolte e trattate per separare l’alluminio e il caffè residuo, avviando i due materiali a distinti processi di valorizzazione.

Alluminio riciclabile e fondi di caffè trasformati in fertilizzante

L’alluminio viene riciclato al 100%, consentendo un notevole risparmio di energia e materia fino al 95% mentre il caffè residuo viene avviato a compostaggio e utilizzato come fertilizzante per un appezzamento di terreno individuato insieme all’Unione Agricoltori di Pavia e destinato a risaia: il riso coltivato viene acquistato da Nespresso e successivamente donato a Banco Alimentare, che a sua volta lo distribuisce a persone in difficoltà sul territorio attraverso gli enti caritativi convenzionati, incluse numerose mense dei poveri.

Raccolta delle capsule di caffè in aumento del 10%

I risultati del 2015 sono entusiasmanti: la raccolta di capsule è aumentata del 10%, pari a 419 tonnellate di materiale riciclato e sono 268 i quintali di riso donati al Banco Alimentare. Attualmente sono 48 i Comuni italiani in cui è attivo il progetto, attraverso accordi con le singole pubbliche amministrazioni e le società di gestione dei rifiuti urbani che si occupano direttamente del servizio di ritiro delle capsule. Nel 2015 le città che hanno risposto con maggiore partecipazione sono: Milano, Roma, Firenze e Catania.

Rispetto ambientale e solidarietà

Grazie a questa iniziativa “il recupero e l’avvio al riciclo delle capsule di caffè – ha dichiarato Gino Schiona, Dg di Cial – continua a crescere in Italia e siamo molto soddisfatti di aver contribuito a questo successo. Grazie a questo programma si amplia la consapevolezza dei cittadini in merito all’importanza della raccolta differenziata e al riciclo dell’alluminio, evitando gli sprechi e contribuendo alla salvaguardia dell’ambiente”.
“Il programma – ha aggiunto Andrea Giussani, Presidente di Fondazione Banco Alimentare Onlus – rappresenta una grande occasione per sostenere le persone in difficoltà che si rivolgono in cerca di aiuti alimentari alle strutture caritative convenzionate con la Rete Banco Alimentare”.