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Green economy

Economia africana salvata dal solare?

Quasi 1,3 miliardi di persone in tutto il pianeta, secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (AIE), non hanno accesso all’elettricità. Di queste, più di 580 milioni sono abitanti dell’Africa sub-sahariana, dove il tasso di elettrificazione sfiora soltanto il 14% nelle aree rurali. Nonostante gli sforzi per portare la rete elettrica laddove non c’è ancora, la crescita della popolazione, l’isolamento e la povertà, rendono questo impegno ancora molto difficile. E il risultato è che gran parte degli abitanti dell’Africa utilizza come fonte primaria il kerosene, che è costoso e soprattutto estremamente pericoloso per la salute.

Impianti solari off-grid con formula pay-as-you-go

Da qualche anno a questa parte è stata però individuata un’alternativa interessante, quella del solare off-grid. Si tratta di impianti fotovoltaici elettricamente isolati dalla rete di distribuzione elettrica e totalmente autosufficienti, utili, dunque, in aree difficilmente raggiungibili dalla rete elettrica, come quelle africane. I sistemi sono generalmente dotati di accumulo elettrico, in genere batterie al piombo, che consentono di immagazzinare energia quando la radiazione solare è forte e di utilizzarla quando ce n’è bisogno, anche di notte o in caso di mal tempo. La formula economica che sta prendendo sempre più piede per garantire alla popolazione l’accesso all’elettricità è quella del pay-as-you-go, che prevede il pagamento per l’energia necessaria in anticipo (in genere settimanalmente) o quando le famiglie hanno denaro a disposizione. Trattandosi di fonti rinnovabili, la spesa è decisamente inferiore rispetto al kerosene (circa la metà), ma il limite più grande è naturalmente l’investimento iniziale, che pressoché nessuna famiglia africana può permettersi.

Imprenditori ‘solari’

Un limite che però sta diventando un terreno fertile per il fiorire di piccole iniziative imprenditoriali, che stanno dando nuovi stimoli all’economia africana. Nel 2015 si è assistito a un vero e proprio boom di una nuova generazione di cosiddetti “imprenditori solari”, che sta riuscendo ad aumentare l’accesso alla rete elettrica e al tempo stesso a generare ricavi.

M-Kopa ha portato la tv (rinnovabile) in Kenya

Un esempio è quello della start-up M-Kopa Solar, che in lingua swahili significa “prendere in prestito dal Sole”, che ha sviluppato un kit solare che viene distribuito con un meccanismo di finanziamento che consente alle famiglie di dilazionare i pagamenti. La particolarità del sistema è che è incentrato sulle telecomunicazioni. Il kit prevede un televisore da 16 pollici, una torcia, due lampade a basso consumo, un carica batterie per telefono cellulare, una radio e un pannello solare da 8 watt. Finora la M-Kopa Solar, che è partita con una distribuzione limitata esclusivamente alle zone rurali del Kenya, ha fornito energia a più di 140.000 famiglie in Africa orientale per 0,45 dollari al giorno, e ogni settimana si aggiungono più di 4.000 case. E maggiore è la distribuzione, maggiori sono le opportunità economiche per le aziende che forniscono queste soluzioni. I ricavi della M-Kopa Solar sono stati stimati in circa di 20 milioni di dollari l’anno e la società sta iniziando a concedere in licenza la sua tecnologia in altri mercati, come il Ghana.

m-kopa

“La M-Kopa sta dimostrando che l’energia off-grid sarà una rivoluzione per l’Africa nei prossimi decenni così come le telecomunicazioni mobili lo sono stati in questi ultimi anni. Il solare è una grande opportunità per imprenditori e investitori. Il nostro obiettivo è garantire a tutti l’accesso all’energia pulita ad un basso costo”,

spiega Jesse Moore, amministratore delegato e co-fondatore della società che, grazie ad un accordo con l’operatore locale Safaricom, utilizza il sistema M-Pesa, per i pagamenti tramite cellulare.

I chioschi solari in Tanzania e Rwanda

Altri modelli di business stanno consentendo a piccoli imprenditori africani di avviare una propria attività basata sull’energia solare. Fra queste c’è la Juabar della sig.ra DeCou, ad esempio, che realizza e gestisce una rete di chioschi di ricarica solare in Tanzania, concessi in leasing agli imprenditori, che a loro volta offrono servizi di energia elettrica per le loro comunità.

“C’è stato un grande sviluppo del solare “pay-as-you-go” nel corso degli ultimi anni- ha dichiarato DeCou– Il solare è una fonte affidabile e renderla accessibile riducendo i costi iniziali per l’acquisto di un sistema fotovoltaico significa andare incontro ai bisogni della comunità. È davvero entusiasmante”.

Un modello simile è stato sviluppato da Henri Nyakarundi in Rwanda. La sua società sviluppa chioschi di ricarica solare per cellulari gestiti in franchising, fornendo servizi come la ricarica di dispositivi elettronici e la vendita di voucher elettronici.

Touba Solar Rama: elettricità in Kenya con il supporto di Irena

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Un’altra iniziativa degna di nota è quella della Touba Solar Rama, una società che ha sede in Burkina Faso, supportata dall’Entrepreneurship Support Facility di IRENA e dall’Economic Community of West African States (ECOWAS) Centre for Renewable Energy and Energy Efficiency.
Il progetto che prevede sempre la messa a disposizione di impianti fotovoltaici off-grid con la formula pay-as-you-go, ha consentito finora l’accesso all’elettricità a 500 famiglie a basso reddito, specie a quelle abitanti nel villaggio rurale di Salémata, nel sud del Senegal, dove non ci sono banche e non vi è quindi la possibilità di concedere credito a coloro che vorrebbero acquistare un impianto solare. Per far fronte a questa problematica Malick Seck, fondatore di Touba Solar Rama, ha sviluppato un programma di pre-finanziamento e anche un sistema di rimborso per le famiglie meno abbienti, tutto gestito attraverso il mobile banking. Grazie al successo del progetto, Touba Solar Rama sta adesso puntando alla creazione di un sistema di franchising del sistema solare pay-as-you-go gestibile da imprenditori rurali. Questo dovrebbe contribuire all’ampliamento dei servizi offerti e soprattutto allo sviluppo di una rete di start-up locali.