edifici scolastici innovativi
Architettura sostenibile

Edifici scolastici innovativi: Renzo Piano progetta una scuola aperta anche ai cittadini

Una scuola sostenibile, energeticamente efficiente e antisismica. Ma soprattutto innovativa, perché sarà aperta anche la sera e nel week-end, per accogliere iniziative e corsi extra-scolastici rivolti non solo agli studenti ma all’intera comunità. Quello di Sora, in provincia di Frosinone, è un progetto che potrebbe inaugurare un nuovo modello di edifici scolastici innovativi, fondato sull’idea di scuola come luogo di incontro e scambio in grado di creare un collante con la città.

La scuola del futuro secondo Renzo Piano

Non stupisce che dietro questa idea ci sia l’architetto Renzo Piano, che dal 2013, anno in cui è stato eletto senatore a vita, ha scelto di dedicarsi a progetti di rigenerazione urbana, fondati sul concetto di ‘rammendo‘, ovvero di ricucitura del tessuto urbano a partire dalle periferie degradate, con l’obiettivo di dare una nuova unità alle città, troppo spesso spaccate in due: da un lato il centro, sempre ben tenuto e dall’altro le aree periferiche, abbandonate a loro stesse.

Anche in questo caso dietro l’architetto, che coordinerà il progetto, c’è il gruppo G124, composto da sei giovani architetti con cui Piano lavora da circa sei anni nello sviluppo di questi interventi riqualificativi che stanno interessando le periferie di diverse città italiane.

Edifici scolastici innovativi, sostenibili e sicuri

La scuola di Sora, finanziata con 6,8 milioni di euro, di cui 5,8 erogati dal Ministero dell’Istruzione e uno dal dipartimento Casa Italia, e che sarà di fatto il primo progetto-pilota del maxi-piano Casa Italia, lanciato nel 2016 con l’obiettivo di mettere in sicurezza parte del patrimonio edilizio italiano, dovrebbe essere ultimata entro il 2020, mentre i lavori inizieranno al massimo fra un anno.

Un grande albero al centro e una terrazza di osservazione

edifici scolastici innovativi

Come sarà uno dei più bei progetti di edifici scolastici innovativi? Costruita intorno a un grande albero centrale, la scuola si sviluppa su tre livelli. Il piano terra darà sul giardino, sarà aperto a tutti e rappresenterà lo spazio di interazione con la città, con palestre, auditorium, e quella che è stata definita come la ‘biblioteca-torre’, accessibili alla cittadinanza. Al primo piano ci saranno le aule scolastiche, mentre il terzo, che è la copertura, sarà un luogo dedicato allo svago e all’osservazione, con la realizzazione di quella che è stata ribattezzata la ‘terrazza di Talete’, dal nome del primo filosofo che ha misurato il pendolo delle stagioni.

Fotovoltaico, geotermica e contatori che mostrano i consumi energetici

Tutto il progetto seguirà principi di sostenibilità e di efficienza energetica. I fabbisogni elettrici verranno soddisfatti da un impianto fotovoltaico, mentre per quelli per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti interni è previsto un sistema geotermico.

Al fine di sensibilizzare studenti, insegnanti e visitatori ai temi dell’efficienza e dell’impatto ambientale, verranno collocati nell’atrio dei contatori giganti che il quantitativo di energia consumata e prodotta in loco.

Vetro e legno

Per quanto riguarda la struttura, le facciate vetrate consentiranno un forte ingresso di illuminazione naturale e conferiranno leggerezza alla struttura. Oltre al vetro, il legno sarà il materiale principe utilizzato, per le sue proprietà anti-sismiche e per le ben note caratteristiche di sostenibilità.

Per compensare il legno utilizzato per la realizzazione della scuola, l’idea è quello di ‘restituirlo al territorio’ comprando e piantando 1500 nuovi alberi in un terreno di 5 ettari che circonderà l’edificio.

Servirà una modifica all’attuale quadro di regole

L’idea, come abbiamo detto all’inizio, è quella di proporre un nuovo modello di edifici scolastici innovativi attraverso anche la possibilità che la scuola rimanga aperta in orari extra-scolastici. E’ chiaro che questo aspetto sarà probabilmente il più difficile da gestire, perché serviranno delle modifiche a livello normativo per regolamentare la responsabilità sugli occupanti della scuola al di fuori delle ore di lezione.  Sarà necessario spingere per forzare e modificare l’attuale quadro di regole e convenzioni che al momento non consentono l’implementazione di quello modello sperimentale di scuola.

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“Non è bello disubbidire – ha dichiarato Piano in occasione della presentazione del progetto – ma fa parte della sperimentalità.”

Un modello non da ‘copiare’ ma dal quale lasciarsi ispirare

“Questo progetto è una goccia – ha aggiunto l’architetto – che può tracciare una via per altre realtà, non da replicare ‘copiando e incollando’, ma ispirando.”

L’idea insomma è che la scuola di Sora possa finalmente aprire la strada a un concetto innovativo di istituto scolastico che possa essere proposto anche in altre realtà, ma adattandolo di volta in volta in base al contesto.