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Formula E: terza edizione a emissioni zero, con la glicerina

Al via la terza stagione

La bandiera a scacchi è già stata sventolata ad Hong Kong per la prima gara della terza stagione della Formula E, il mondiale automobilistico dedicato completamente alle automobili elettriche. Partita un po’ in sordina nel 2014, la competizione a zero emissioni è cresciuta moltissimo: è aumentato il pubblico, ma anche e soprattutto l’interesse delle maggiori case automobilistiche mondiali, che vi vedono un’invitante vetrina per i propri modelli commerciali ad alimentazione elettrica.

I circuiti della Formula E 2016-2017

La prima gara della stagione, svoltasi domenica, ha visto la vittoria del campione in carica Sebastien Buemi, con la sua monoposto elettrica del team Renault e.dams. Il prossimo appuntamento sarà sul circuito di Marrakech: tra maggio e giugno 2017, invece, la Formula E arriverà in Europa, sui circuiti del Principato di Monaco, di Berlino e di Bruxelles, per poi spostarsi nella fase finale in Nord America. Qui si correrà in piena New York: a partire da questa stagione infatti le strade di Brooklyn ospiteranno la competizione ad emissioni zero, la quale potrà così approfittare di un teatro fantastico, con tanto di vista sulla Statua della Libertà. Del resto la scelta della Formula E di correre in contesti urbani, su circuiti temporanei, non è per nulla casuale: l’esposizione in questo modo diventa infatti massima, a differenza dei circuiti veri e propri, i quali sono tendenzialmente costruiti in aree rurali.

L’impegno di Audi

Case automobilistiche di rilievo mondiale come Jaguar, Mahindra e Renault hanno già il proprio team per la stagione 2016/2017: altri importanti marchi, come Citroen e Audi, sono invece partner di team clienti. Ma proprio Audi, sponsor della squadra ABT Shaffer già nelle scorse stagioni, ha deciso di creare un proprio team esclusivo per la quarta stagione, che inizierà nel 2017. Questa decisione è coerente con il proposito della casa di Ingolstadt di appropriarsi di un’importante fetta del mercato delle automobili elettriche: come spiega Stefan Knirsck, membro dell’Audi Board of Management, «entro il 2025 un quarto delle vetture Audi sarà ad alimentazione elettrica. Il primo modello di questa serie sarà un SUV, che puntiamo a presentare nel 2018. Alla luce di questo piano» ha aggiunto Knirsch, «inserire il nostro team nelle gare completamente elettriche è una mossa logica».

Un futuro in Formula E per Audi e BMW

Ma questa idea non è balenata solo nella mente dei manager Audi: anche Mercedes-Benz potrebbe infatti debuttare in Formula E nel 2018. È stato lo stesso gruppo tedesco a confermare questo gossip da scuderia, ufficializzando l’opzione firmata con Alejandro Agag per la partecipazione ad alcune gare della stagione 2018/19. Nello stesso campionato debutterà anche BMW, che ha già allacciato una collaborazione stabile con il team Andretti.

Promuovere la mobilità elettrica

Come si può vedere, dunque, al crescere dell’interesse verso la mobilità elettrica aumenta anche la popolarità della Formula E, la quale del resto trova il proprio obiettivo principale nel promuovere l’utilizzo su larga scala delle automobili elettriche. E non è un impegno che viene preso alla leggera: come viene infatti spiegato sul sito ufficiale della competizione automobilistica, non basta sponsorizzare veicoli elettrici per far del bene all’ambiente e quindi migliorare la qualità della nostra vita. Bisogna dare il buon esempio, partendo dalla produzione di elettricità sostenibile.

La partnership con Aquafuel

Se infatti si vuole sposare veramente l’ideale delle automobili elettriche a zero emissioni, bisogna anche spingere affinché quell’energia elettrica venga creata nel pieno rispetto dell’ambiente. Se alla base di tutto ci fossero delle centrali a carbone, dunque, il castello di carte cadrebbe miseramente. Per questo motivo i dirigenti della Formula E hanno deciso che «l’alimentazione dei veicoli di gare deve essere fatta a partire da fonti sostenibili». A questo scopo la competizione ha stretto una partnership con la compagnia britannica Aquafuel Research Ltd, alla quale è stata commissionata la costruzione di generatori mobili a zero emissioni. E quale elemento possono sfruttare questi generatori speciali per creare energia sufficiente e senza inquinare? La risposta della Aquafuel è stata una sola: la glicerina. Grazie a questa soluzione le automobili in sosta ai paddock possono essere ricaricate velocemente e in modo sicuro, senza produrre anidride carbonica.

Elettricità a partire dalla glicerina

Affidabile, inodore, atossica e solubile in acqua, la glicerina è un sottoprodotto del biodiesel che si configura perfettamente con le esigenze di un combustibile a emissioni zero. Le tecnologie messe in campo da Aquafuel permettono così di sostituire il diesel con la glicerina, diminuendo drasticamente l’inquinamento: basti pensare che questa sostanza può essere persino coltivata in acqua salata in apposite colture. «Se ‘sostenibilità’ significa qualcosa» spiega Paul Day, Ceo di Aquafuel «io penso che voglia dire usare qualsiasi materiale per raggiungere il migliore dei risultati possibili – se si vuole mangiare il maiale in modo sostenibile, per esempio, bisogna mangiare l’intero maiale». Sull’onda di questo ragionamento Aquafuel ha iniziato una collaborazione con Greenergy, per scoprire tutti i modi attraverso i quali è possibile sfruttare la glicerina come un carburante.