Forum internazionale BCFN
Cultura

Forum internazionale BCFN: il futuro del cibo a Milano

Tra il 4 e il 5 dicembre si è svolto a Milano l’ottavo forum internazionale BCFN. Il forum è realizzato dalla Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition (Fondazione BCFN), un centro di ricerca multidisciplinare che analizza le cause e gli effetti che le relazioni economiche, scientifiche, sociali e ambientali hanno sull’alimentazione. Il forum produce anche dei contenuti scientifici che possono essere utilizzati per informare ed aiutare le persone ad una scelta responsabile per quanto riguarda alimentazione, nutrizione, salute e sostenibilità.

Forum internazionale BCFN le aree di interesse di quest’anno

Come le nostre scelte alimentari impattano sull’ambiente; quali sono i Paesi che si stanno impegnando di più per pesare di meno sul Pianeta, cosa stiamo facendo per combattere lo spreco alimentare e come in cambiamenti climatici influenzano i flussi migratori, cambiando il nostro modo di approcciarci al cibo: sono questi e molti altri gli argomenti scelti dal Forum internazionale BCFN di quest’anno. Tra gli oratori ci saranno anche Bob Geldof, attivista nella lotta alla fame nel mondo, Gunter Pauli, uno dei padri della blue economy e Jeffrey Sachs, saggista ed economista che ha ispirato Papa Francesco.

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Dalla fame alla migrazione passando per la giusta educazione alimentare. Tutto questo è il Forum internazionale BCFN

Fame nel mondo, cambiamenti climatici e flussi migratori sono strettamente connessi, ma sono ancora in pochi ad avere la percezione della portata di questo fenomeno. Basti pensare che le migrazioni sono dovute in buona parte all’insicurezza alimentare, più che alle guerre: ogni punto percentuale di aumento dell’insicurezza alimentare costringe l’1,9% della popolazione a migrare, mentre a fuggire per ogni anno di guerra è lo 0,4% (per mille abitanti). Uno scenario dovuto quindi più a cambiamenti climatici e mancanza di cibo.

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Cosa fare?

Chiunque, nel proprio piccolo, può contribuire a un miglioramento concreto: basterebbe iniziare ripensando a ciò che mettiamo ogni giorno nel piatto. Un esempio? Un filetto di manzo, una porzione di insalata mista condita con olio, una fetta di pane e un frutto comportano il consumo di 3.244 litri d’acqua e l’emissione 4.187 grammi di CO2 equivalente. Se invece mangiassimo una porzione di crema di ceci insieme con un piatto di fagiolini e patate cotte al vapore con scaglie di grana e un frutto, i litri d’acqua consumati scenderebbero a 1.446. Più in generale quindi possiamo affermare che abitudini alimentari più o meno ricche di carne possono portare a ridurre in una sola settimana le emissioni di CO2 equivalente anche di 9 Kg e il consumo di acqua di 6.900 litri/pro capite. Insomma, tutti siamo chiamati a collaborare, anche attraverso le nostre scelte alimentari, per impattare di meno sulle risorse del Pianeta.

Focalizzarsi sulla sostenibilità del sistema alimentare globale

Ad aprire i lavori del forum internazionale BCFN è stato Jeffrey Sachs, Direttore Earth Institute, Columbia University e Direttore Sustainable Development Solution Networks che ha tenuto un discorso motivazionale per i giovani dal titolo: “Know your Goals: fai sentire la tua Voce!”. “Dobbiamo focalizzarci sulla sostenibilità del nostro sistema alimentare globale” ha dichiarato Sachs “ponendo fine al riscaldamento climatico globale e assicurandoci che le pratiche agricole siano sostenibili. Tutto il mondo, tutti i 193 Stati delle Nazioni Unite, hanno adottato l’Agenda 2030 e i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, molti dei quali sono collegati direttamente o indirettamente alla sicurezza alimentare, a un’alimentazione adeguata e alla sostenibilità ambientale”.

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Barilla Petrini e il ruolo del cibo

Quest’anno sono stati ospiti del Forum alcuni dei massimi esperti al mondo su temi di alimentazione, ambiente, salute ed economia, ma anche volti noti italiani, tra questi ha lasciato una traccia l’evento con Guido Barilla e Carlin Petrini dove i due si sono confrontati sul ruolo del cibo e su ciò che questo rappresenta in termini di tutela della biodiversità e di sviluppo sostenibile.