ricarica veicoli elettrici
Auto elettriche

In Gran Bretagna l’autostrada che ricarica veicoli elettrici wireless

Non è tanto la tecnologia a limitare la diffusione della mobilità elettrica quanto la carenza infrastrutturale. Se da un lato l’industria automobilistica sta spingendo sul fronte dei veicoli elettrici ed ibridi, grazie al supporto di società che investono in innovazione tecnologica e anche allo sprono delle aziende che stanno rivoluzionando il settore dettandone le direttive, come il colosso Tesla, dall’altro lato persistono limiti evidenti che rallentano l’evoluzione.

Ricarica veicoli elettrici, i limiti infrastrutturali da superare

Uno degli ostacoli più evidenti per un uso esteso delle vetture estese risiede senza ombra di dubbio nella necessità di effettuare delle soste per ricaricare il veicolo e nella carenza di stazioni di ricarica diffuse.
Sebbene ci siano paesi più o meno virtuosi da questo punto di vista, la problematica è rintracciabile un po’ ovunque. Una delle soluzioni più efficaci per risolvere il problema sarebbe senz’altro quella di riprogettare le infrastrutture per la viabilità prevedendo dei sistemi di ricarica integrati che consentano ai veicoli di ricaricarsi senza dover effettuare soste.

In Gran Bretagna la ricarica veicoli elettrici è wireless

È quello che sta tentando di fare la Gran Bretagna con il progetto promosso dalla società autostradale Highways England che prevede la dotazione dei percorsi autostradali di sistemi di ricarica wireless per i veicoli elettrici. Grazie a delle speciali piastre in grado di trasferire l’energia alle vetture in modalità wireless potrebbe essere possibile viaggiare senza soste alle colonnine di ricarica.  Chiaramente anche i veicoli dovranno essere adattati per supportare il sistema.

Fase di test

La sperimentazione che durerà 18 mesi prevede infatti anche la dotazione delle auto elettriche che effettueranno il test di un dispositivo senza fili progettato per catturare e immagazzinare l’energia trasmessa dal manto stradale. Il test verrà effettuato su alcuni tratti pilota e se dovesse ottenere i risultati sperati si potrebbe procedere a un intervento diffuso di trasformazione di gran parte delle autostrade e dei tratti stradali extraurbani della Gran Bretagna.

Energia elettrica da campi magnetici sotterranei

L’impegnativo obiettivo che il progetto pilota si pone è di verificare l’effettiva fattibilità di un sistema di rifornimento costante posto al di sotto delle corsie di asfalto che doppi le linee della rete di distribuzione dell’elettricità in corrispondenza dei tracciati autostradali. Come funziona il sistema di ricarica veicoli elettrici nel dettaglio?  L’idea prevede di utilizzare cavi elettrici interrati per generare un campo magnetico: spetta poi a una bobina a bordo dei veicoli il compito di convertire il campo magnetico in energia elettrica. Si tratta di un procedimento già sperimentato in Corea del Sud nel 2013, con autobus pubblici e un tratto di strada lungo 12 chilometri.

Il supporto del governo britannico

Il governo britannico ha già garantito il proprio sostegno a questa iniziativa.

“La possibilità di sviluppare su larga scala un sistema di ricarica veicoli elettrici a bassissime emissioni durante il viaggio offre delle prospettive davvero interessanti”, ha dichiarato il Ministro dei trasporti del Regno Unito Andrew Jones.  Il governo ha già stanziato 500 milioni di sterline per portare la Gran Bretagna a divenire capofila di questa tecnologia nei prossimi 5 anni, contribuendo allo sviluppo del settore e alla creazione di nuovi posti di lavoro.

“Le prove fuoristrada della tecnologia di alimentazione wireless contribuirà a creare una rete stradale più sostenibile per l’Inghilterra e ad offrire nuove opportunità per le aziende che che si occupano di trasporti a livello nazionale”, ha aggiunto Mike Wilson, ingegnere capo di Highways England.

Un piano per la mobilità elettrica

Oltre al progetto di ricarica wireless, la società autostradale britannica è anche impegnata in un piano di infrastrutture elettriche a lungo termine, che prevede l’installazione di stazioni di ricarica ogni 20 miglia nelle autostrade, con una particolare attenzione a tutte quelle soluzioni che combinano le colonnine a sistemi di produzione di energia rinnovabile come i pannelli solari.