Impronta ecologica: quanto stiamo consumando e cosa possiamo fare per il Pianeta
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Impronta ecologica: quanto stiamo consumando e cosa possiamo fare per il Pianeta

Cosa significa impronta ecologica e a cosa serve? Per iniziare, pensiamo a quanto consumiamo ogni giorno in termini energetici. Prendere la macchina per andare al lavoro ha un costo per il Pianeta così come mangiare troppa carne o acquistare oggetti nuovi di cui non abbiamo davvero bisogno. L’impronta ecologica misura quante risorse vengono consumate da una certa popolazione in una certa zona della Terra. Di seguito, calcola quanta superficie del Pianeta sia necessaria per rigenerare tali risorse. Quindi, mettendo a confronto i consumi di una singola persona (o di un gruppo) con la quantità di superficie disponibile per rigenerarli, si può capire se lo stile di vita di quell’individuo (o del gruppo stesso) sia sostenibile.

La nostra automobile è la maggiore fonte di inquinamento in base all’impronta ecologica

Secondo un articolo apparso sul New York Times nel 2015, il fattore di maggiore inquinamento per la Terra è proprio la nostra macchina. In particolare, si parla di piccoli spostamenti ma ripetuti ogni giorno per tanti anni, come andare a lavorare. Il caso degli Stati Uniti è oltremodo estremo, se pensiamo a quanto consumano rispetto al limite segnalato dall’impronta ecologica. Le loro emissioni pro capite, infatti, sono circa 10 volte superiori a tale soglia e le previsioni per il futuro, data la ricchezza di questo enorme Stato, non sono destinate a migliorare.

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Un’automobile consuma più di un aereo

Sembra un paradosso ma, ragionando in base all’impronta ecologica, diventa credibile. È chiaro che un aereo avrà dei consumi nettamente superiori a qualsiasi tipo di vettura ma dobbiamo pensare individualmente. E così, un posto in classe economica per un volo da New York a Los Angeles costa meno al Pianeta dello stesso viaggio in macchina di un guidatore solitario.

Sembra ovvio, poi, che se acquistiamo una seconda macchina, in aggiunta a quella che già abbiamo, i consumi pro capite aumenteranno. Ma non tanto perché aggiungiamo gas dannosi all’atmosfera quanto perché, con il nostro gesto, stiamo incoraggiando la produzione delle materie prime necessarie a costruire nuove vetture.

Alcuni consigli per inquinare di meno

Da quanto si è detto, appare chiaro che, evitando di prendere la macchina, i consumi caleranno così come l’impatto sul Pianeta. Non tutti i Paesi, però, sono lungimiranti come la Danimarca dove il numero di biciclette ha superato quello delle automobili. Negli Stati Uniti, ad esempio, la situazione è molto diversa, gli spazi decisamente più grandi ed il costo del petrolio al gallone più basso, tutti fattori che incrementano l’utilizzo dell’automobile. Incentivare la scelta dei mezzi pubblici è sicuramente una strategia utile ma occorre che ci sia una rete capillare e funzionante. Stessa cosa vale per la bicicletta: occorrono, infatti, piste adeguate per garantire la sicurezza dei ciclisti. In realtà, per tenere basso il livello dell’impronta ecologica, basterebbe poco: mantenere gli pneumatici della nostra auto gonfi al punto giusto, guidare in maniera non aggressiva e controllare periodicamente lo stato del motore.

La situazione a 2 anni di distanza è cambiata?

Il New York Times, a distanza di 2 anni, ha realizzato un nuovo articolo legato all’impronta ecologica e ai consumi energetici individuali. Sembra non sia cambiato molto in realtà e l’uso della macchina rimane il primo fattore inquinante. Il costo della benzina è calato ulteriormente, al punto che gli abitanti degli Stati Uniti, pur rappresentando solo il 4% della popolazione mondiale, prosciugano il 14% delle risorse. Il 27% di queste viene consumato proprio dai mezzi di trasporto di cui ben il 60% sono automobili. Le soluzioni, oltre alla scelta di mezzi di trasporto differenti, rimangono le stesse: acquistare una vettura che consumi nettamente meno o sceglierne una elettrica.

Consumare meno carne fa bene al Pianeta

Il consumo di carne pro capite è un altro notevole fattore inquinante. Infatti, gli allevamenti degli animali sono molto dannosi per il Pianeta, producendo emissioni nocive. Inoltre, il trasporto degli animali e della carne lavorata amplifica il fenomeno. Mangiare verdura, possibilmente coltivata in loco, è la scelta migliore. È, comunque, preferibile, scegliere dell’insalata proveniente da un altro Paese piuttosto che della carne lavorata a pochi chilometri da casa.

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Combattere gli sprechi

Parliamo, in particolare, di sprechi alimentari che contribuiscono in maniera notevole a far crescere la soglia dell’impronta ecologica. La quantità di cibo ancora buono che viene buttato ogni giorno è impressionante e basterebbe davvero poco per operare un cambiamento, ottimizzando quello che abbiamo in frigo. È un po’ quello che fanno anche alcuni grandi chef di fama internazionale come Massimo Bottura e Dan Barber.

La direzione che sta prendendo la politica americana

Obama ha dato segnali forti in direzione ambientalista. Da ricordare è la sua politica sui carburanti dei veicoli, volta a fissare dei parametri più restrittivi per i consumi. In tal senso, la revisione di tali norme, annunciata di recente da Trump, non può che essere un passo indietro per gli Stati Uniti.