Un campo da golf (foto: http://minoritygolfassociation.com/)
Sport

In Brasile un nuovo campo da golf sfratta i caimani

IL GOLF TORNA ALLE OLIMPIADI. Dire sport e Brasile negli ultimi tempi equivale a dire problemi e pasticci. Come se non fosse bastato il triste episodio di Manaus – dove è stato costruito uno stadio in mezzo all’Amazzonia per ospitare alcune partite dei Mondiali di calcio 2014 – ora il Brasile si appresta ad un nuovo sfregio all’ambiente, in vista delle Olimpiadi del 2016. Dopo ben 112 anni di assenza, il golf ritornerà infatti ai Giochi Olimpici del 2016, ospitate per l’appunto dal Brasile. Da qui il problema: il Brasile, non avendo a disposizione nessun campo da golf tale da poter ospitare un torneo olimpico, ha deciso di realizzarne uno nuovo. Fin qui tutto bene, se non fosse che il campo da golf in questione, che sta per essere realizzato a Rio de Janeiro, viene ritenuto altamente nocivo per l’ambiente.

UN CAMPO DI GOLF NELL’OASI NATURALE. Di fatto il golf è stato sport olimpionico in sole due occasioni, nel 1900 e nel 1904. Gli organizzatori delle prossime Olimpiadi hanno però deciso di reintrodurre lo sport, probabilmente per renderlo meno elitario agli occhi degli spettatori. Da qui la scelta obbligata dell’amministrazione di Rio, che ha dato il via alla costruzione di un nuovo campo di 58.400 mq, ma non in una zona qualsiasi: l’area in cui si sta lavorando per la costruzione del nuovo campo da golf era fino a poco tempo fa una superficie soggetta a tutela ambientale. Una specie di oasi naturale, in cui vivono – o forse è più giusto dire vivevano – specie animali protette come i caimani e i capibara. Ovviamente gli ambientalisti carioca hanno protestato contro la distruzione di questo fragile ecosistema, accusando il comune di Rio di aver stracciato le regole relative alla tutela ambientale. La questione è stata quindi portata davanti ad un giudice, che di fatto ha varato un compromesso che non fa contento nessuno: la realizzazione del campo è potuta continuare, seppure con l’obbligo di mantenere intatta una speciale fascia di foresta tropicale, estesa 400 metri.