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La rete elettrica del futuro secondo il WeForum

La rete elettrica come la conosciamo oggi è destinata a cambiare profondamente. Del resto le strutture legate al mondo dell’elettricità non sono mai state statiche e ferme nel tempo: le novità si sono susseguite, con nuovi e decisivi mutamenti di epoca in epoca. Ma i cambiamenti che stanno per arrivare nei prossimi anni probabilmente saranno tali da determinare una vera e propria rivoluzione elettrica. Potremmo dunque pensare che ai nostri giorni si stia chiudendo quel ciclo iniziato nel 1882, quando in Pearl Street Station, a New York, Thomas Edison aprì la prima centrale elettrica del mondo, grazie anche al finanziamento di J.P. Morgan. Va del testo sottolineato che, giusto un anno dopo, a Milano veniva costruito il secondo impianto elettrico del mondo, in Via Santa Radegonda. E udite udite, già alla fine del 19° – visti i costi già proibitivi del carbone – nella nostra penisola erano attive due centrali idroelettriche, le più grandi d’Europa, una a Paderno sull’Adda e uno a Vizzola sul Ticino. Questo, dunque, il passato della rete elettrica: e per quanto riguarda il futuro?

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Tre tendenze principali

Come detto, l’industria elettrica è al centro di una rivoluzione, trainata dall’innovazione industriale e dalle nuove tecnologie. Sono tre, nello specifico, le tendenze che avranno pesanti ripercussioni sulla rete elettrica del futuro. In primo luogo, l’elettrificazione si sta facendo prepotentemente spazio in molti nuovi settori dell’economia, laddove fino a non molto tempo fa la sua presenza era poco più che marginale: parliamo ovviamente del settore dei trasporti, ma anche per esempio del riscaldamento residenziale. Altro fattore in gioco è quello legato alla decentralizzazione, fenomeno che cambierà il modo stesso di vedere e concepire la rete elettrica. Si stanno infatti decentralizzando la produzione di energia elettrica, ma anche il suo accumulo e in qualche modo anche la domanda. Ultima tendenza da tenere presente è poi la crescente digitalizzazione del sistema, sia dalla rete elettrica fino al contatore, sia dal contatore in poi. Basti pensare, in questo senso, all’avvento dell’Internet delle Cose, che in buona parte è già qui tra noi.

La rete elettrica del futuro

Non è di certo la prima volta che, su queste pagine, parlando dei cambiamenti in atto nell’industria elettrica, affermiamo che i confini tra consumatore, produttore e distributore si stanno facendo sempre più labili. Di fatto, al giorno d’oggi, una famiglia dotata di un sufficiente numero di pannelli fotovoltaici sul tetto può essere riconosciuta sia come consumatore, che come produttore e, in certi casi, anche come distributore. I vantaggi sono ovviamente molti e vari a seconda dei casi: una rete elettrica che nel suo complesso può essere definita come più decentralizzata e più intelligente porta con sé anche una maggiore sicurezza, più affidabilità, e ovviamente più sostenibilità sul lato ambientale.

Una rivoluzione non troppo veloce

Nonostante tutto questo, però, i consumatori non stanno accogliendo in massa le nuove opportunità legate ai nuovi sistemi elettrici: se infatti è vero che in molti casi tutti le caratteristiche sopra elencate sono note ai cittadini, è altrettanto vero che le nuove tecnologie sono tuttora ferme alle prime fasi di adozione, pur in presenza di finanziamenti pubblici. Va a questo proposito sottolineato che, negli ultimi 50 anni, l’adozione di massa dei prodotti innovativi è rallentata, richiedendo infatti 20 anni (non più 15) per diffondersi oltre il 50% della popolazione.

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I 4 fattori principali

Il World Economic Forum ha individuato 4 principali fattori che possono accelerare l’adozione dei nuovi componenti della rete elettrica del futuro e quindi accelerare questa rivoluzione.

  1. Il coinvolgimento dei consumatori: un tempo non era certo così, ma al giorno d’oggi l’elettricità è sentita come una merce, un prodotto, e per questo motivo per i consumatori è diventato difficile essere coinvolti nel cambiamento. Oltre a ciò, la bolletta incide relativamente poco sul reddito dei cittadini, portandoli a non interessarsi realmente alla bolletta elettrica. Insomma, sarà difficile accelerare l’innovazione della rete elettrica fino a quando non ci sarà qualcosa ad attirare i consumatori, come per esempio una convenienza di tipo economico.
  2. La nuova normativa: con il cambiare dei ruoli come consumatore, fornitore e produttore, non più chiusi in camere stagne, sono necessari nuovi paradigmi normativi.
  3. L’incertezza riguardo all’infrastruttura: gli stakeholder non hanno ben chiaro quale sarà il ritorno dell’investimento nel promuovere la rete elettrica del futuro, e quali saranno le regole in fatto di proprietà di quell’infrastruttura che diventerà il nerbo del nuovo sistema elettrico. In questo senso, la definizione delle nuove normative è doppiamente essenziale.
  4. La segmentazione dei consumatori: l’industria energetica ha sempre trattato in consumatori come se fossero tutti uguali e con gli stessi bisogni. Se la rete elettrica si adeguerà alle innovazioni in campo, però, ogni singolo consumatore sarà potenzialmente una partita a sé. Una nuova segmentazione dei consumatori, dunque, sarà indispensabile.