cannone anti smog
Inquinamento

L’India ha il suo cannone anti smog per contrastare l’inquinamento

Dall’aspetto inconsueto il cannone anti smog ha richiamato l’attenzione di moltissimi abitanti della capitale indiana. In effetti la sua forma ricorda molto quella di un “phon” gigante ma al posto dell’aria calda questo cannone “spara” micro gocce di acqua; è la soluzione pensata dal governo indiano per ripulire i cieli sopra Nuova Delhi dal gravissimo inquinamento atmosferico in cui versa. Dal 2007 l’India registra un aumento delle emissioni di anidride solforosa, la sostanza prodotta dalla combustione del carbone che causa piogge acide, nebbie e problemi alla salute umana. Un trend che ha portato la nazione ad essere il più grande inquinatore atmosferico al mondo, superando persino la Cina che negli ultimi anni ha messo in campo una serie di misure per contrastare l’inquinamento dell’aria. Di contro, l’India, pur avendo aperto la sua più grande centrale elettrica a carbone nel 2012 non ha ancora implementato un sistema di controllo sulle emissioni. I 20 milioni di abitanti di Nuova Delhi ogni anno, con l’arrivo dell’inverno e con l’assenza di venti in grado di allontanare l’inquinamento atmosferico dalla città, vedono posarsi la famigerata nube tossica che fa scattare l’allarme e fa calare a picco la qualità dell’aria. Secondo l’Air Quality Index, la scala che misura la salubrità dell’aria cha parte da un minimo di 0 (aria pulitissima) e arriva a 500 (aria mefitica), New Delhi si posiziona nella fascia tra i 400 (aria nociva) e gli 800 (fuori scala!). Secondo la stessa scala un valore superiore ai 100 basta a rendere l’aria insalubre. Una situazione che sembra non essere destinata a migliorare se non si corre subito ai ripari.

inquinamento New Delhi

Un cannone anti smog può salvare la città?

Per cercare di arginare il serio problema, il governo indiano sta sperimentando l’utilizzo di un cannone anti smog che alla modica cifra di 31 mila dollari è in grado di “sparare” fino a 100 litri di acqua al minuto in aria ed eliminare il 95% delle sostanze inquinanti aerodisperse. A detta del suo produttore, Cloud Tech, il cannone anti smog sarebbe in grado di individuare e neutralizzare le sostanze inquinanti presenti nei cieli della capitale, una delle più inquinate al mondo. “Se dimostra di avere successo, siamo disposti ad investire in questa tecnologia e posizioneremo i cannoni per le strade di Delhi nel più breve tempo possibile” afferma Imran Hussain, ministro dell’ambiente di Delhi.
Per verificare la sua efficacia il primo cannone anti smog è stato posizionato nella zona est di Nuova Delhi, Anand Vihar, un quartiere al confine con la zona industriale che gode della fama di quartiere più inquinato della città. Di fatti qualche giorno fa il sito web dell’ambasciata degli Stati Uniti a Delhi ha reso pubblico il dato secondo cui nella zona di Anand Vihar le concentrazioni delle particelle più piccole e pericolose, i PM 2.5, hanno fatto registrare una concentrazione di 380ppm. 15 volte il limite massimo ammesso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Lo scetticismo degli ambientalisti

Nonostante i proclami del governo indiano e la volontà di spendere una cifra importante per tutelarla salute dei cittadini, le associazioni ambientaliste mostrano scetticismo alla soluzione cannone anti smog, ritenendo si tratti di una soluzione temporanea. Secondo Greenpeace il cannone cerca di distogliere l’attenzione su quelle che sono le cause alla radice dell’inquinamento invernale di Delhi; ogni inverno la capitale indiana soffoca come se fosse costretta a vivere in una camera a gas fatta da una miscela tossica di inquinanti.  “Il cannone anti smog non è sicuramente la soluzione. Certo lo si può utilizzare occasionalmente in luoghi sensibili, ma se si vuole trovare una soluzione al problema dell’inquinamento, bisogna risalire alla fonte e non spruzzare acqua nei cieli” dice il rappresentante di Greenpeace Sunil Dahiya. “Il governo di Delhi dovrebbe pensare ad individuare soluzioni più sostenibili, piuttosto che creare business per alcune aziende”.