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Animali

Ecco perché bisogna dichiarare i mammut specie in via d’estinzione

Proteggere un animale estinto da 3.500 anni

Durante la prossima Cop17, la conferenza del Comitato permanente della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione che si terrà a fine settembre a Johannesburg, in Sud Africa, si deciderà se riconoscere o meno i mammut come specie a rischio di estinzione. Peccato che questa specie si sia già estinta più di 3.500 anni fa: quale senso può dunque avere questa mossa decisamente tardiva? La risposta è molto semplice.

L’avorio legale e quello illegale

Come sappiamo tutti, da anni è in corso una vera e propria battaglia contro il traffico illegale di avorio. Sul mercato nero, infatti, le zanne di elefanti e rinoceronti trucidati per questo prezioso materiale raggiungono cifre da capogiro, mettendo a serio rischio l’esistenza di questi animali. Ad alimentare indirettamente questo traffico criminoso entra in gioco anche il mercato parallelo e legale delle zanne di mammut, incrementato dai continui ritrovamenti di resti risalenti a migliaia di anni fa. È per esempio abbastanza recente la scoperta di tonnellate di zanne di mammut nella tundra siberiana, dove lo scioglimento dei ghiacci del permafrost ha portato alla luce i resti di circa 150 milioni di mammut lanosi vissuti intorno al 1.700 a.C.

Il bracconaggio porterà gli elefanti all’estinzione entro 25 anni

Vendere e acquistare l’avorio proveniente dalle zanne dei mammut, oggi, è del tutto legale: lInternational Union for Conservation of Nature ha stimato che ogni anno vengono esportate in Cina più di 60 tonnellate di questo materiale, in un mercato che non accenna ad arrestarsi. Il problema, come ricorda il direttore generale di Cities (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora) John Scanlon, è che «l’avorio di mammut si confonde con quello degli elefanti, ormai vicini all’estinzione». Il permesso di commerciare le zanne di questi animali preistorici finisce dunque per aiutare ingenuamente la compravendita dell’avorio illegale, favorendo così l’accanimento dei bracconieri contro gli elefanti e i rinoceronti. Per fare un esempio, due mesi fa, in Sudan, sono state intercettate 1,2 tonnellate di avorio provenienti dall’Uganda: il Wwf stima che per questo carico siano stati trucidati almeno 120 elefanti. A questi ritmi, come hanno dichiarato i 29 paesi africani dell’African Elephant Coalition, tra 25 anni gli elefanti saranno totalmente estinti.