mini case sostenibili
Architettura sostenibile

Mini case sostenibili: una nuova tiny house alimentata solo grazie al sole

Piccole, flessibili, modulari, sostenibili e mobili. Il trend delle tiny home, nato negli USA qualche anno fa, si sta diffondendo un po’ ovunque. Pensate inizialmente come una soluzione per potersi spostare facilmente senza doversi preoccupare dell’alloggio, le mini case sostenibili e trasportabili si sono gradualmente imposte anche come alternativa alla classica abitazione. C’è chi le vede come diretta conseguenza della crisi economica che ha ridotto la possibilità di spesa da parte delle famiglie ma anche come simbolo di un nuovo stile di vita caratterizzato da una maggiore disponibilità al cambiamento e alla mobilità.  Ma il concept delle tiny home, case compatte e perfettamente organizzate, all’interno delle quali è possibile vivere dignitosamente e godendo di ogni comfort, è anche strettamente legato alla coscienza ambientalista e alla necessità di ridurre l’impatto ambientale del costruito.

Mini case sostenibili, prefabbricate e fai da te

Ridurre di molto la metratura interna delle abitazioni significa infatti tagliare il quantitativo dei materiali edili necessari, abbattendo di conseguenza i consumi energetici legati alle attività di costruzione. Se poi consideriamo che nella maggior parte dei casi, le tiny house sono prefabbricate e prevedono anche opzioni di realizzazione fai da te, è evidente che garantiscano una netta riduzione del lavoro in cantiere, rendendo molto meno impattante in termini ambientali l’intera filiera.

Consumi energetici ridotti al minimo

La riduzione dei consumi energetici non è soltanto legata al processo costruttivo ma anche a quello di ‘operatività’ delle mini case sostenibili. Per riscaldare e raffrescare degli ambienti molto piccoli è necessario un quantitativo di energia nettamente inferiore rispetto a superfici molto più ampie ed è anche più semplice pensare di soddisfare l’intero fabbisogno energetico utilizzando esclusivamente fonti rinnovabili.

La Ventana, nuova tiny home

Le mini case sostenibili sono infatti generalmente alimentate grazie a piccoli impianti che sfruttano risorse naturali, il sole in primo in luogo. Come nel caso di La Ventana, un nuovo modello di tiny home lanciata dall’azienda statunitense Alpine Tiny Homes, che è in grado di funzionare in modalità off-grid grazie all’energia solare.

mini case sostenibili

Una grande vetrata

Il nome lascia intendere quella che è la caratteristica più evidente del progetto: la presenza di una grande finestra (dallo spagnolo, ventana) che consente un forte ingresso di luce naturale negli spazi interni, con una conseguente riduzione nell’uso di illuminazione artificiale e anche di energia per riscaldare le stanze.

mini case sostenibili

3 camere da letto in soli 30 mq

La micro casa è lunga 9,7 metri ed è stata pensata, a differenza di alcuni modelli di tiny home, esclusivamente per essere trasportata agganciandola alla vettura con un rimorchio. Questo si compone di tre assi lunghe 3 metri, che superano lo standard medio negli Usa, il che fa pensare che La Ventana non sia stata ideata per viaggi regolari ma effettivamente come alternativa all’abitazione principale o come soluzione per le vacanze.

mini case sostenibili

In soli 29,7 mq sono state ricavate ben tre camere da letto, un bagno e un locale adibito a cucina. Lo spazio è stato sfruttato soprattutto in altezza, quindi grazie a delle piccole scale si può accedere a dei locali, chiamati loft, progettati come stanze per dormire. Quella più grande può essere trasformata in soggiorno richiudendo i letti e facendoli diventare un divano.

Pannelli fotovoltaici per soddisfare il fabbisogno energetico

Sebbene la metratura sia a dir poco ridotta non sembra mancare quasi nulla nella mini casa. Il bagno è addirittura dotato sia di doccia sia di vasca. Ma l’aspetto più importante del concept è che La Ventana è completamente alimentata grazie a dei pannelli fotovoltaici posti in copertura. La sostenibilità è anche nei materiali: la tiny home è rivestita in metallo bianco e con degli elementi in legno realizzati con un processo giapponese, chiamato Shou Sugi Ban, che ne garantisce la durata nel tempo.