monitorare la pioggia
Green economy

Monitorare la pioggia: una foto per scoprire quanto piove

Nel ’94 Jovanotti cantava «Piove, senti come piove, Madonna come piove, senti come viene giù». Oggi, quando la nostra penisola viene aggredita da giornate particolarmente piovose, le pagine dei nostri social network si riempiono dei post dei nostri amici e conoscenti che – tendenzialmente al riparo dietro ad una finestra o ad un parabrezza – postano le fotografie dell’acqua che cade copiosa dal cielo. E se fare una foto alla pioggia fosse qualcosa in più che dire ‘guarda come piove’? A questo hanno pensato negli ultimi anni quelli della startup WaterView, della quale vi avevamo già accennato l’anno scorso. Ebbene, da allora il progetto per monitorare la pioggia degli ingegneri del Politecnico di Torino è cresciuto ed ha preso forma, ed è conosciuto a livello internazionale.

La startup del Politecnico di Torino all’Expo di Amsterdam

Proprio così: Waterview, tra il 10 e il 12 ottobre, ha preso parte alla manifestazione più importante a livello mondiale per quanto concerne le tecnologie per monitorare la pioggia e gli altri eventi meteorologici, ovvero il Meteorological Technology World Expo 2017 di Amsterdam. Di fronte ai più influenti decision maker che operano nel settore della meteorologia, i tre ingegneri fondatori di Waterview – ovvero Paola Allamano, Paolo Cavagnero e Alberto Croci – hanno presentato la loro rivoluzionare tecnologia IR2, che attraverso le tecnologie di image processing è in grado di misurare in tempo reale l’intensità delle precipitazioni di carattere piovoso.

Monitorare la pioggia con uno smartphone, con una webcam o con le telecamere di sorveglianza

La tecnologia sviluppata da Waterview per monitorare a pioggia può essere applicata sulle fotocamere degli smartphone, sulle webcam e soprattutto sulle telecamere di videosorveglianza. Ed è proprio su queste ultime che fa affidamento il servizio principale presentato dalla startup all’Expo di Amsterdam, ovvero RainCam, in grado per l’appunto di trasformare delle normali telecamere in altrettanti sensori intelligenti per monitorare la pioggia e la sua intensità. Ad oggi il software RainCam è disponibile per quelle che sono attualmente le telecamere di sorveglianza più diffuse e conosciute sul mercato, ovvero quelle dalla Axis Communication. Come ha voluto sottolineare Andrea Sorri, Director Business Development Government, City Surveillance and Critical Infrastructures di Axis Communications, «Axis è da sempre focalizzata sull’innovazione del settore della videosorveglianza e questa partnership con WaterView rappresenta un passo in avanti verso l’utilizzo di telecamere di sicurezza come sensori intelligenti per le Smart City del futuro».

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Rainspotting

Ma RainCam non è stato l’unico prodotto della startup presentato in Olanda. All’esposizione internazionale è infatti stata mostrata in anteprima anche Rainspotting, un servizio che abilita il crowdsourcing delle fotografie scattate con gli smartphone. Come funzionerebbe tutto questo? Semplice: i normali utenti potranno essere incoraggiati da applicazioni meteo, compagnie assicurative o da servizi ai cittadini a scattare e condividere delle immagini scattate durante fenomeni piovosi, soprattutto in caso di eventi particolarmente forti. In questo modo, tali realtà potranno migliorare il servizio reso alla propria community in tempo reale, sfruttando – per esempio – la tecnologia di WaterView per inviare dei messaggi personalizzati a tutti gli utenti che hanno richiesto questo tipo di aggiornamenti relativi ad una determinata località. Come ha spiegato Paola Allamano, una dei fondatori della Startup,

«partecipando alla fiera di meteorologia più importante al mondo vogliamo dimostrare come lo scatto di una semplice fotografia rappresenti oggi la soluzione più rapida, efficiente, economica per misurare la pioggia in modo affidabile e in tempo reale. Le aziende, gli addetti ai lavori e le organizzazioni alla ricerca di tecnologie e servizi di nuova generazione per le previsioni meteorologiche e le misurazioni dei cambiamenti climatici potranno contare su una sorgente di dati tanto inedita quanto diffusa intorno a noi, davvero in grado di rivoluzionare il monitoraggio delle precipitazioni atmosferiche».