un orso bruno
Animali

Perché gli orsi si grattano sugli alberi? Ce lo spiega il Muse

Grattarsi per prurito, ma non solo

Documentari, film d’azione, persino cartoni animati: quante volte abbiamo visto i giganteschi orsi grattarsi la schiena contro i tronchi degli alberi? Si è sempre pensato che questo comportamento fosse del tutto assimilabile a quello che umano, ovvero grattarsi per cercare sollievo dal prurito. E per questo motivo si è sempre stati convinti che questo grattarsi contro la corteccia degli alberi fosse un piccolo momento di benessere nella vita dell’orso. Ebbene, non è così, o almeno, non è tutto qui.

Gli studi sui grizzly

Lo hanno provato i ricercatori del Muse, attraverso uno studio portato avanti con la collaborazione del Servizio Foreste e fauna della Provincia Autonoma di Trento. Sotto l’obiettivo degli studiosi, è proprio il caso di dirlo, sono finiti i plantigradi che abitano la parte occidentale del Trentino, in tutto circa una cinquantina: nascoste da occhi e da zampe indiscrete, sono state posizionate delle macchine fotografiche nei luoghi maggiormente frequentati dagli orsi trentini. Lo studio, il cui scopo è quello di conoscere più approfonditamente il comportamento degli orsi, è il primo di questo genere in Europa: per trovare un precedente bisogna andare fino in Canada, dove l’ecologista Owen Mevin ha studiato i movimenti e i gesti dei grizzly. E proprio dai risultati ottenuti da Mevin hanno preso spunto i ricercatori trentini per studiare gli orsi delle Dolomiti.

Marcare il territorio

Il risultato stupefacente è che gli alberi sui quali gli orsi strofinano la propria pelle non sono unicamente dei ‘grattatoi‘, tutt’altro: per i plantigradi questi tronchi sono quanto di più vicino ad uno strumento di comunicazione. I destinatari di questi messaggi, ovviamente, sono gli altri orsi, soprattutto i rivali. Come ha spiegato Clara Tattoni, ricercatrice de Muse,

«li abbiamo studiati giorno e notte per tre anni consecutivi, e i filmati ci mostrano come questi mammiferi si grattino di più nella stagione degli amori, tra aprile e luglio».

Da qui l’idea che anche gli orsi trentini usino i tronchi proprio per segnalare agli altri la propria presenza:

«il monitoraggio genetico del pelo lasciato sulla corteccia ci ha permesso di isolare un odore particolare che potrebbe indicare una sorta di definizione del territorio, per quanto questi mammiferi non siano territoriali».

Gli orsi si grattano contro i tronchi, dunque, per marcare il proprio territorio: la riprova di questo è il fatto che, dopo il passaggio di un primo orso, l’esemplare che passa nuovamente vicino al tronco, dopo averlo debitamente annusato, ricopia l’azione, strofinando la propria pelliccia sulla corteccia così da lasciare il proprio odore. E non è cosa da poco: gli studi condotti in Canada da Owen e in Trentino dal Muse aprono tutto un nuovo capitolo da approfondire sull’ingegnosità degli orsi, sulla loro capacità di comunicare tra loro e sulla loro socialità.