Cementificazione dei parchi italiani
Italia

Parchi italiani a rischio cementificazione

Politiche criminali

Docenti universitari e associazioni ecologiste come Fai, Wwf, Legambiente e Italia Nostra, hanno firmato un appello al governo e al presidente della Repubblica, per chiedere di bloccare due provvedimenti inseriti nella Legge di Stabilità. Le nuove norme permetterebbero infatti ai comuni di utilizzare gli oneri di urbanizzazione edilizia anche per spese correnti e non solo per investimenti nella tutela del territorio. La paura degli ambientalisti è che i provvedimenti porterebbero i «comuni a utilizzare la cementificazione selvaggia come un bancomat a loro disposizione a discapito del consumo di suolo», e permetterebbero a quelli con popolazione superiore ai 20.000 abitanti, nel cui territorio ricadono interamente i siti di importanza comunitaria, interventi di ristrutturazione edilizia, «anche con incrementi volumetrici o di superfici coperte fino al 20% delle volumetrie esistenti». Attualmente per opera del Movimento 5 Stelle è in atto un’interrogazione per chiedere al Parlamento europeo se queste due norme non siano in contrasto con quella che invece protegge i siti di interesse comunitario.

Un disastro già iniziato

La Commissione Ue ha già ha annunciato indagini, evidenziando come «qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito Natura 2000 può essere autorizzato soltanto se non pregiudica l’integrità del sito». D’altronde questa tendenza pare già essere iniziata nelle Marche, regione che ha già deciso di chiudere i parchi e le Riserve naturali, così come analoga sorte avranno i Centri di Educazione Ambientale e gli Ambiti Territoriali di Caccia «senza più soldi per rimborsare gli agricoltori dai danni dei “selvatici”, creando i presupposti per la caccia indiscriminata», si legge in un comunicato. Vittorio Emiliani, presidente del Comitato per la Bellezza ha dichiarato «È un regalo avvelenato ai Comuni. Ed è una logica cieca: solo a Roma ci sono 185 mila alloggi invenduti e vuoti. Si sta devastando il paesaggio. È gravissimo e nessuno ne parla. Dagli anni ’70 ai ’90 siamo passati da 4 parchi a 23: era un vanto. Adesso questo patrimonio si è svalutato. È assurdo».