puntura d'ape
Benessere green

Puntura di ape: ecco i rimedi naturali per calmare il dolore

Tornano le api

Primavera: i raggi del sole si fanno più caldi, i colori dei fiori iniziano via via a tinteggiare i prati, e gli insetti ricominciano a svolazzare in aria. In questo generale risveglio, anche le api, che hanno passato gran parte dell’inverno rinchiuse nella propria arnia, strette intorno alla propria ape regina per assicurarsi a vicenda un minimo di calore vitale, anche loro ritornano alle loro normali esplorazioni. Già adesso, dunque, nei primi mesi di primavera, è possibile incappare in una puntura d’ape. Certo, il rischio aumenta con il salire delle temperature, arrivando al massimo in piena estate. Ma già adesso, durante una passeggiata all’aria aperta, può succedere di spaventare un’ape operaia, la quale, per proteggere la propria comunità, deciderà di pungerci.

Una puntura di ape, in breve

Essere punti da un’ape non è come essere presi di mira da un insetto qualsiasi: il pungiglione delle api, come è noto, è infatti dotato di piccoli uncini, i quali sono in grato di ancorare questa ‘arma’ alla pelle che viene punta. Di fatto, se un’ape decide di pungere un tessuto elastico – come è la nostra pelle – decide indirettamente anche la propria morte: una volta piantato il pungiglione, infatti, l’insetto vola via, strappandosi però nello stesso tempo la parte terminale dell’apparato digerente. Un atto estremo, dunque, ma che ha una forte valenza per quanto riguarda la riuscita dell’attacco difensivo: il pungiglione dell’ape, una volta conficcato nella pelle, continua infatti ad esercitare la propria funzione, anche dopo che l’ape è volata via per morire poco dopo. Si dà infatti il caso che insieme al pungiglione restino anche le ghiandole velenifere, le quali continuano a contrarsi anche dopo il distaccamento dell’insetto.

Rimedi naturali per una puntura di ape

La puntura di un’ape può essere piuttosto dolorosa, ma, se non si è allergici al veleno di questo particolare insetto, non è in nessun modo pericolosa. Viceversa, se dopo essere stati punti si avvisano sintomi gravi, come per esempio difficoltà respiratorie, è necessario recarsi al più vicino pronto soccorso. Ma come ci si deve comportare, in assenza di allergie, per lenire i dolori provocati da una puntura d’ape? Vediamo insieme tutti i rimedi naturali del caso.

In primo luogo, se siamo stati punti da un’ape (e non da altri insetti simili, come per esempio una vespa) dobbiamo togliere il pungiglione il prima possibile, per evitare un ulteriore versamento di veleno. Questa operazione andrebbe effettuata con una pinzetta e in modo delicato: bisogna infatti evitare di estendere maggiormente la diffusione del veleno tossico sulla nostra pelle. Se invece ci troviamo sprovvisti di pinzette, cerchiamo di far saltare il pungiglione con una lama smussata, o al limite con una qualsiasi tessera di plastica (in casi estremi, dunque, anche il bordo della nostra carta di credito può rivelarsi utile per estrarre un pungiglione). Bisogna poi lavare bene l’area della puntura, e applicare del ghiaccio per fermare l’azione del veleno. Se siamo lontani da casa, invece, cerchiamo una fonte di acqua fredda. Per lenire il dolore provocato da una puntura d’ape, il miglior rimedio naturale è costituito dall’argilla: basterà bagnarne un po’ e applicarla direttamente sulla zona colpita. L’argilla si asciugherà e assorbirà buona parte del veleno, alleviando sia il dolore che il rossore. Una volta effettuato il trattamento con l’argilla, ci si può avvalere dell’effetto lenitivo dell’olio di arnica: basterà massaggiare delicatamente l’area con questo oleolito per disinfiammare la nostra pelle.