ricarica dei veicoli elettrici
Auto elettriche

Ricarica dei veicoli elettrici, una rivoluzione senza fili

Lo scorso 21 settembre, attraverso un comunicato stampa, l’INRIM – L’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica –  ha reso noto delle importanti novità in merito all’avanzamento dei lavori nei servizi di ricarica dei veicoli elettrici.

Ricarica dei veicoli elettrici… se l’auto ragionerà… auto… maticamente

“Grazie a un’infrastruttura collocata sotto il manto stradale, che può essere condivisa anche da autobus e veicoli commerciali, è possibile ‘fare il pieno’ al semaforo o durante il periodo di parcheggio o persino mentre si viaggia, senza rischiare più di rimanere all’improvviso senza energia”,

spiega il coordinatore del progetto, Mauro Zucca al sito Popular Science, proseguendo:

“La ricarica statica, in particolare – si presta a incontrare il favore di utenti come i tassisti, che potrebbero approfittare delle soste forzate per ricaricare le loro vetture. Questa tecnologia può essere applicata anche ai veicoli industriali, come i carrelli elevatori, permettendo così di eliminare costi di stoccaggio e ripristino delle attuali batterie che oggi vanno periodicamente sostituite e, per lo più, ricaricate altrove”.

ricarica dei veicoli elettrici

La rivoluzione per la ricarica dei veicoli elettrici è wireless

Grazie a un progetto internazionale coordinato dall’INRIM e finanziato dall’associazione europea degli istituti metrologici sarà possibile compiere molti passi in avanti e perseguire un obiettivo comune e fondamentale per il futuro. Riuscirà l’auto elettrica ad affermarsi come mezzo di trasporto di massa? Prova a scommetterci il progetto europeo MICEV, i cui lavori sono iniziati ufficialmente il 21 settembre, a Torino, presso l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica con un meeting internazionale. L’auto con motore elettrico nasce prima delle vetture a benzina, ma il suo sviluppo è stato frenato da due ostacoli: la capacità limitata e gli elevati costi delle batterie. Il MICEV, acronimo di “Metrology for Inductive Charging of Electric Vehicles”, vuole contribuire a promuovere una nuova generazione di veicoli dai prezzi più abbordabili e dotati di autonomia illimitata. A permettere questo passo in avanti è una nuova modalità di ricarica, la ricarica induttiva, detta anche ricarica senza contatto o wireless.

Rifornimento anche in marcia

La ricarica dei veicoli elettrici potrà essere effettuata sia durante le soste sia in marcia e richiederà batterie più piccole e di conseguenza meno pesanti e costose. Per valutare l’efficienza di questa nuova tecnologia il MICEV si incarica di sviluppare sistemi di misura dell’energia trasferita alle auto mediante la ricarica induttiva. Un’altra importante fetta del progetto fornirà linee guida per misurare l’esposizione ai campi magnetici che si creano durante i rifornimenti all’interno e vicino ai veicoli. Il progetto prevede inoltre la realizzazione di due nuovi laboratori di taratura degli strumenti di misura, cui potranno rivolgersi sia i costruttori di veicoli elettrici sia i loro fornitori, e di sistemi portatili per effettuare misurazioni on site.ricarica dei veicoli elettrici

Un progetto sostenibile

Si tratta di un progetto sostenibile e in assoluta linea con le politiche ambientali dell’Europa che sarà impegnata, entro il 2050, a ridurre le emissioni di gas serra dell’80-95% rispetto ai livelli del 1990. Questa nuova modalità di ricarica dei veicoli elettrici acquisisce quindi un ulteriore, importante, valore a sostegno di soluzioni alternative alle auto alimentate a combustibili fossili.

Entro il 2040 queste ultime saranno bandite da Francia e Regno Unito, che stanno favorendo la diffusione di auto elettriche e ibride. Anche altre nazioni si stanno muovendo nella stessa direzione”, ci spiega ancora Mauro Zucca.

ricarica dei veicoli elettrici

Un progetto di grande interesse

Il progetto ha suscitato l’interesse di molte altre aziende operanti nel campo ed anche di città attente alle politiche ambientali, che si stanno unendo al consorzio in qualità di stakeholder. Il progetto è finanziato da EURAMET, l’associazione che riunisce e coordina le attività gli istituti metrologici europei, nell’ambito del programma HORIZON 2020.