riciclo delle batterie dei laptop
Stoccaggio

È davvero possibile costruire un Powerwall “fai da te” col riciclo delle batterie dei laptop?

Lo abbiamo detto molte volte, fin da quanto Tesla portò sul mercato il suo primo Powerwall: il futuro dell’energia rinnovabile passa anche per lo stoccaggio energetico a livello domestico. Quella proposta da Elon Musk due anni fa, in effetti, era la prima pietra di una vera e propria rivoluzione nel campo delle rinnovabili, per accumulare l’energia elettrica in eccesso prodotta dai pannelli fotovoltaici ed utilizzarla poi nei momenti di maggiore richiesta. Di certo, però, il Powerwall di Tesla non è certamente economico: non erano in molti – e non lo sono nemmeno oggi – i consumatori davvero disposti a investire 3.000 dollari circa in un dispositivo di accumulo energetico che in ogni caso non basta per coprire l’intero fabbisogno di un’abitazione media statunitense. Effettivamente il primo dispositivo proposto da Tesla poteva accumulare solamente 10 kWh di elettricità, ovvero circa un terzo dei consumi giornalieri di un normale appartamento. Certo, dal 2015 ad oggi alcune cose sono cambiate, e la nuova versione di Powerwall ha una capacità di 14 kWh. Ad alcuni smanettoni particolarmente entusiasti di energia sostenibile e rinnovabile, però, una così limitata capacità di accumulo venduta ad un così caro prezzo non andava proprio giù: per questo motivo hanno deciso di costruire da sé, con le proprie mani, un Powerwall ‘fatto in casa’, attraverso il riciclo delle batterie dei laptop .

Un powerwall fatto in casa

Si potrebbe pensare che il riciclo delle batterie dei laptop sia una cosa del tutto originale e isolata, ma ci si sbaglierebbe. In rete, al contrario, esiste una vera e propria comunità di cultori di sistemi di stoccaggio energetico fai da te, riuniti intorno ad appositi gruppi sui social network, siti personali e forum. Sempre ingenuamente, poi, si potrebbe pensare che i loro risultati siano discutibili, e che in ogni caso una batteria costruita in casa con il riciclo delle batterie dei laptop da un semplice cittadino non possa assolutamente essere migliore di un Powerwall Tesla. Errore: alcune delle creature costruite dai tanti utenti che postano in rete i propri dispositivi sono due, tre, dieci volte più performanti del loro più illustre termine di paragone.

Il riciclo delle batterie dei laptop

Come sempre accade nelle comunità internazionali cresciute in rete attorno a un particolare argomento, anche nel caso delle batterie domestiche costruite con il riciclo delle batterie dei laptop il tutto si è creato intorno a degli specifici pionieri. Uno di loro è senz’altro Jehu Garcia, che attraverso degli interessanti videoblog spiega agli altri utenti e a compagni di avventura i propri successi e insuccessi nel campo delle batterie fatte in casa attraverso il riciclo delle batterie dei laptop. Il fine ultimo, ovviamente, è quello di poter contare su un Powerwall personale più efficiente, più economico ed altrettanto sicuro rispetto a quello proposto da Tesla.

 riciclo delle batterie dei laptop

Difficile, ma non impossibile

Una delle cose che maggiormente stupisce è il fatto che molti di questi ‘pionieri’ del sistema di accumulo elettrico fai da te non sono né elettricisti né tanto meno ingegneri, no, sono autodidatti che si sono formati proprio sul web, traendo informazioni dalle proprie e dalle altrui esperienze, con un occhio di riguardo per la sicurezza: realizzare in casa un sistema di stoccaggio partendo dal riciclo delle batterie dei laptop, infatti, non è né facile né senza rischi. Per prima cosa, bisogna procurarsi centinaia di quelle piccole batterie al litio 18650 che costituiscono la batteria di un normale portatile, e già questo non è affatto facile: acquistarle effettivamente nuove dai rivenditori non è economicamente conveniente, e procurarsi le batterie usate dei laptop non è per nulla semplice, in quanto pochissime vengono effettivamente avviate al riciclo. Una volta recuperate, in ogni caso, bisogna controllarne lo stato, per capire se possono essere utilizzate in modo sicuro ed efficiente. Fatto questo è poi necessario riunirle in un box artigianale e quindi collegarle minuziosamente con del materiale conduttore, tipicamente con il rame: come si può immaginare, soprattutto quest’ultima operazione non è né scontata né del tutto sicura se improvvisata.

Tesla: no comment

In questo modo, come si legge sui forum e come si può vedere su Youtube, molti ‘hobbisti’ hanno realizzato il proprio Powerwall attraverso il riciclo delle batterie dei laptop, raggiungendo la capacità di 20, di 30, persino di 100 kWh. Contattati dalla stampa, quelli di Tesla hanno preferito non commentare.