Riuso creativo: vecchie sedie diventano zaini e borse
Riciclo creativo

Riuso creativo: vecchie sedie diventano zaini e borse

L’ufficio è uno dei luoghi dove si rischia di inquinare di più e per questo vi abbiamo parlato di come sia possibile renderlo sostenibile attraverso una serie di interessanti accorgimenti. In ogni caso gli oggetti non più utilizzati molto spesso vengono buttati via. Nel Regno Unito, ad esempio, finiscono nell’immondizia ogni anno circa 810.000 sedie da ufficio. È un numero gigantesco di rifiuti che raramente vengono recuperati, trovando nuova vita sotto forma di oggetti diversi. Parte da questa riflessione l’idea di riuso creativo di Thomas Howell-Jones, giovanissimo studente della Birmingham City University, con un occhio molto attento alle tematiche ambientali.

Recuperare vecchie sedie in modo originale: un’idea di riuso creativo

Si chiama Rest l’idea di cui parliamo oggi e consiste nel recuperare vecchie sedie da ufficio buttate via per farne zaini robusti e borse per bici. Thomas Howell-Jones, lo studente di design che ha realizzato questi prodotti, ha iniziato a ragionare sul modo per riutilizzare la quantità enorme di sedie da ufficio gettate ogni anno nel Regno Unito. Si è reso conto che lo schienale di queste poltrone poteva trasformarsi in un contenitore protettivo e, sperimentando l’idea con vari formati e tipologie, alla fine è riuscito a ottenere degli oggetti funzionali, resistenti e utili, nati con uno scopo completamente diverso rispetti a quello originario.

Un design innovativo che si adatta alle esigenze dell’economia circolare

Recuperare oggetti dismessi è un’operazione complessa perché il design dei nuovi prodotti che se ne ricavano è strettamente vincolato alle forme originarie. Occorre una forte creatività per immaginare un nuovo utilizzo e una nuova vita per componenti finiti nei cassonetti. Parliamo di economia circolare quando i prodotti non finiscono il proprio corso e non vengono sprecati ma diventano qualcos’altro una volta concluso il loro primo ciclo. Vale lo stesso per le startup olandesi Gerrard Street e Roetz, che si occupano anch’esse di riuso creativo, usando oggetti di recupero e costruendo prodotti modulari, in cui cioè sia possibile sostituire solo una parte nel caso si guasti.

Sviluppi futuri del progetto Rest

Gli zaini Rest sono prodotti resistenti, durevoli ed impermeabili. Il processo creativo alla base dell’idea ha portato Thomas Howell-Jones ad aggiungere allo schienale di queste poltrone per ufficio altri materiali come stoffa e una zip per realizzare un prodotto che fosse anche pratico oltre che originale. “Il percorso creativo che ho affrontato è stato veramente divertente e ora sto guardando avanti verso nuovi sviluppi”. Con queste parole il giovane studente della Birmingham City University descrive il proprio lavoro, pensando anche ad altri materiali di recupero da trasformare in nuovi oggetti di uso quotidiano. Vincitore dell’RSA – Student Design Awards, Thomas Howell-Jones ha ricevuto un premio di 2500 sterline per proseguire il proprio lavoro.

Gli errori nella filiera del riciclo e i rischi per l’ambiente

Il progetto Rest ed altre idee analoghe possono funzionare nel caso in cui la filiera del riciclo funzioni a dovere e non vi siano errori a comprometterla. Secondo un sondaggio svolto su circa 2000 famiglie dall’organizzazione inglese Wrap, emerge che l’89% di esse ricicla in modo non corretto, inserendo oggetti nel contenitore sbagliato e producendo, di fatto, un mix di materiali non più recuperabili. I numeri ci parlano di circa 400.000 tonnellate di rifiuti che non possono essere utilizzati essendo frutto di un riciclo errato. Gli sprechi sono enormi così come i danni per il Pianeta. Il tutto è frutto di confusione diffusa fra la gente ma, anche, e forse soprattutto, di indolenza.