Sea Shepherd
Animali

Sea Shepherd, gli eco-pirati che proteggono i delfini

Lo scorso 14 febbraio, Sea Shepherd ha indetto in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell’Amore per i Delfini. La volontà di dedicare un evento a questi animali nasceva dal massacro di delfini che ogni anno si tiene a Taiji, Giappone, finanziato dal settore della cattività. Ma l’organizzazione è sempre in attività e non limita le proprie azioni al 14 febbraio: dal 1977 hanno condotto diverse battaglie che sono valse agli attivisti il soprannome di “eco-pirati”.

Sea Shepherd è l’associazione più attiva nel mondo a combattere la mattanza dei delfini in Giappone. Gli attivisti sono impegnati sul campo in difesa degli oceani e dei loro abitanti, spesso rischiando la vita dato che, soprattutto in Giappone, le autorità difendono i cacciatori di delfini e tengono lontane le imbarcazioni di chi vuole difenderli. Anche quest’anno, agli inizi di febbraio, i giovani volontari di Sea Shepherd si sono mobilitati e sono stati fermati dalla polizia. Tuttavia hanno documentato e testimoniato le torture subite dai delfini, strappati alle loro famiglie per essere venduti agli acquari o uccisi e poi macellati.

Una nave di Sea Shepherd

Le azioni di Sea Shepherd

Ogni anno a Taiji vengono uccisi circa 23.000 delfini e, dato che le autorità perseguono legalmente chi ostacola tale attività, Sea Shepherd ha iniziato a condurre campagne che rispettano le leggi del Paese. “La polizia ti segue 24 ore su 24, controlla tutto quello che fai, – spiega Eugenio Fogli, medico veterinario e documentatore subacqueo, attivista di Sea Shepherd. Tuttavia per chi vuole aderire a Sea Shepherd, deve rispettare alcuni requisiti, riportati nella sezione per il recruitment volontari si legge: “Si astengano piagnucoloni, scontenti, gli amanti del materasso e i fifoni”. Un messaggio chiaro e inequivocabile.

“Quello dei volontari di Sea Shepherd (in questa specifica campagna) è un ruolo importante, ma frustrante, – racconta il medico. – Quella dei “pirati buoni” è una battaglia continua, non a caso la campagna di Taiji ha preso il nome Infinite Patience. Per sei mesi volontari arrivano da tutto il mondo in Giappone e si davano il cambio. Rimani sorpreso dalle capacità e dalla volontà di ragazze e ragazze giovanissimi, di 19-20 anni, che arrivano qua da soli. L’obiettivo è documentare il più possibile, scattare le foto dei momenti clou e mostrare ciò che rimarrebbe nascosto”.

Sea Shepherd
L’equipaggio di Operazione Sola Stella (al centro il Capitano Fraser Hall e il Capitano Peter Hammarstedt).
Foto: Alejandra Gimeno / Sea Shepherd Global/

Storia di Sea Shepherd

Fondata negli Stati Uniti nel 1977, la Sea Shepherd Conservation Society è un’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa della salvaguardia della fauna ittica come foche, delfini e balene, e degli ambienti marini. I membri si definiscono “eco-pirati” e navigano battendo bandiera olandese, sotto la quale vengono intraprese campagne basate sulla Carta Internazionale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la Natura del 1982.

Il fondatore è Paul Watson, che ha contribuito anche alla creazione di Greenpeace. L’associazione appoggia una politica intenzionale di affondamento e sabotaggio di navi ritenute colpevoli di violazioni di norme internazionali in merito alla caccia di balene. Per questo Greenpeace ha preso ufficialmente le distanze da Sea Shepherd, rifiutandosi di aiutarli nel loro lavoro. L’associazione è oggi presente anche in Italia.

Le ragioni dietro la mattanza di Taiji

“Il business finirà solo quando non esisteranno più i parchi acquatici“, spiega Fogli a Ofcs Report. “I governi non hanno nessuna voglia di intraprendere una battaglia per i delfini. È una questione economica. Australia e Nuova Zelanda ad esempio potrebbero bloccare le baleniere giapponesi, ma questo ha un costo, ed è un costo elevato. Nel 2014, quando io ero a Taiji, l’ambasciatore italiano si mosse per rappresentare il disappunto su quanto stava avvenendo, ma le azioni di contrasto le portano avanti sempre gruppi di persone. Ora sta accadendo con il Comitato che si oppone alle Olimpiadi 2020 in Giappone. C’è da dire poi, che la popolazione è fondamentalmente contraria. In Australia ad esempio quasi tutti sono contro la caccia alle balene”.

Sea Shepherd
L’equipaggio della MV Brigitte Bardot

Portofino ama i delfini

In Italia il comune di Portofino ha sviluppato un’iniziativa di protesta contro la mattanza giapponese, oscurando nei tre giorni del primo weekend di febbraio – il momento della mattanza in Giappone – il proprio sito internet. “Siamo inorriditi per ciò che succede in Giappone. I delfini sono il nostro orgoglio e la nostra gioia e, in qualunque parte del mondo si trovino, per noi sono “i delfini di Portofino” e vogliamo difenderli”, ha detto Enrico Alexis, Ceo di Portofino.it.

La città ligure è da sempre luogo di passaggio dei delfini, motivo di orgoglio e amore da parte dei concittadini. Da anni la città lavora a stretto contatto proprio con Sea Shepherd per la tutela degli animali e sostiene le campagne contro la caccia grossa di questi mammiferi marini, praticata in molte zone del mondo. Sempre in Liguria, il 18 febbraio Sea Shepherd e i liguri hanno celebrato l’amore per i delfini.