A Roma è andato in scena il Demo Day dello Startupbootcamp FoodTech il programma di accelerazione che vuole stravolgere la catena alimentare!
Agricoltura

Startupbootcamp FoodTech: a Roma presentato il Demo Day

Un’app che accorcia la filiera agroalimentare mettendo in contatto un coltivatore di mele e il Carrefour di zona o un’unità CPU che “dice” a un sistema idroponico cosa fare per produrre piante di insalata con le foglie più verdi. Sono soltanto due dei dieci possibili esempi che avremmo potuto usare per raccontarvi il Demo Day dello Startupbootcamp FoodTech, il programma di accelerazione dedicato a Food tech di cui vi abbiamo parlato la scorsa settimana e che è andato in scena, nel pomeriggio di venerdì 10 marzo, all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

A Roma è andato in scena il Demo Day dello Startupbootcamp FoodTech il programma di accelerazione che vuole stravolgere la catena alimentare!

Perché il FoodTech?

La risposta degli organizzatori è in fondo semplicissima. Stando alle statistiche di crescita della popolazione umana, entro il 2050 la produttività agricola dovrà aumentare del 70% rispetto a oggi, per dare al genere umano delle speranza di crescita e sopravvivenza. E per dirla con le parole del CEO dello Startupbootcamp FoodTech Peter Kruger: Technology is the answer. La risposta sta nelle tecnologie.

A Roma è andato in scena il Demo Day dello Startupbootcamp FoodTech il programma di accelerazione che vuole stravolgere la catena alimentare!

E perché in Italia?

Perché in Italia ci sono i più grandi player della produzione agroalimentare mondiale, perché in Italia il cibo è anche life style e poi, in fondo, anche per motivi etici: perché in Italia c’è il più basso residuo chimico nel cibo proveniente dall’agricoltura.

Una nuova edizione già annunciata

Startupbootcamp FoodTech ha così chiuso il suo primo programma di accelerazione e ha annunciato la prossima Call che ripartirà tra poche settimane a caccia di nuove startup che possano, per usare il motto che per molte settimane è risuonato negli uffici dell’acceleratore di via Ludovico di Savoia, disrupt the food chain. Rompere la catena alimentare, se si vuole cambiare il mondo. Ripensarla.

Protagonisti del Demo Day

Dall’idroponica alla Business Intelligence e Internet of Things, dai sostituti del cibo al food delivery, queste 10 aziende sono il frutto di un immenso lavoro di scouting e selezione da parte del team, partner e mentor di Startupbootcamp FoodTech. Oltre 10 eventi in giro per il mondo e più di 25.000 e-mail hanno portato alla corte dell’acceleratore oltre 600 candidature da ben 56 paesi.

A Roma è andato in scena il Demo Day dello Startupbootcamp FoodTech il programma di accelerazione che vuole stravolgere la catena alimentare!

Startupbootcamp FoodTech: straordinarie opportunità per l’Italia

“Oggi, da Roma, presentiamo al mondo dieci startup destinate a trasformare le industrie del food”, dichiara Peter Kruger, CEO di Startupbootcamp FoodTech. “Il foodtech è un mercato con straordinarie opportunità per l’Italia. Siamo orgogliosi di essere stati capaci di attrarre a Roma il top di questo settore. Oggi annunciamo anche il prossimo ciclo di accelerazione che partirà ad aprile e tramite il quale Startupbootcamp FoodTech punta a crescere ulteriormente e a rafforzare la propria leadership globale”.

Cercare gli investitori

Durante i tre mesi di programma di accelerazione, supportato da Barilla, Gambero Rosso, LVenture Group, Monini, Cisco, M3 Investimenti e Orienta, i 10 team hanno lavorato intensamente con l’aiuto di oltre 120 mentor e partner per validare le loro idee e affinare le loro strategie e business models. Più di 30 tra workshops e office hours con manager e esperti internazionali, oltre 200 ore di meeting e decine di prove pitch con l’unico obiettivo di impressionare gli investitori presenti al Demo Day.

All’evento di venerdì, le start up hanno presentato le loro storie tutte orientate verso la sostenibilità ambientale, tutte con in testa la frattura della catena alimentare a la sua consequenziale ricostruzione. Hanno raccontato i loro progressi ad oltre 600 personalità dell’ecosistema tech e food internazionale, svelando in anteprima assoluta i prototipi dei propri prodotti e i primi investimenti ottenuti.
Il 2050 è probabilmente ancora lontano, ma venerdì all’auditorium abbiamo assistito a un pezzo di futuro raccontato da menti giovane e rivoluzionare che cambieranno il nostro modo di mangiare e quindi ance il nostro modo di essere. In bocca al lupo a tutti e salvate questo mondo.