Il calore umano come fonte di energia
Bioenergie

Tre stravaganti metodi per sfruttare il calore umano

CONTRO IL FREDDO DELLA SVEZIA. La Jernhuses, ente svedese a controllo statale che gestisce le stazioni ferroviarie del paese, ha investito più di 110 milioni di euro per dotare la stazione centrale di Stoccolma di un innovativo sistema geotermico. La stravaganza del progetto sta nella fonte di calore adottata: sarà il calore dei 250 mila pendolari che ogni giorno attraversano la stazione a fornire l’energia necessaria per il riscaldamento di una parte della struttura della Jernhuses.

CALORE PER 17 APPARTAMENTI. L’iniziativa svedese ha fatto subito scuola e un analogo impianto geotermico sta per essere messo in funzione a Parigi, presso la stazione metropolitana di Rambuteau, vicino al Centro Pompidou. In questo caso, però, il calore umano catturato nella stazione verrà utilizzato per riscaldare 17 appartamenti privati, situati nello stesso quartiere.

RISCALDARE… UN FORNO CREMATORIO. A Tameside, in Inghilterra, si è invece deciso di sfruttare il calore umano in un modo diverso, e decisamente macabro. Certamente, il pizzaiolo si scalda con il proprio forno a legna, così come il fabbro con la fiamma ossidrica… ma la soluzione adottata in questa cittadina inglese ha fatto discutere a lungo. Un’impresa funebre ha infatti deciso di utilizzare il calore prodotto dalla cremazione per riscaldare l’intero edificio. Unico inconveniente, il mercurio contenuto nelle otturazioni dei defunti. Per rimuoverlo, il gas prodotto dai forni crematori deve essere raffreddato dai 1000 gradi iniziali ai 160 finali. In questo modo il gas viene filtrato da ogni impurità, ed è pronto per essere immesso nel sistema di riscaldamento dell’edificio.