Tre ottimi motivi per non buttare la cenere
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Tre ottimi motivi per non buttare la cenere

ALMENO SALVIAMO LA CENERE. Sappiamo tutti che tenere in casa stufe o caminetti rischia di compromettere la salubrità dell’ambiente domestico. Molti di noi continuano però ad essere romanticamente aggrappati al buon vecchio fuoco da alimentare a legna. Se proprio non possiamo rinunciarvi, cerchiamo almeno di sfruttare al massimo le potenzialità della nostra stufa. Partiamo dai suoi scarti: la cenere. Di seguito tre ottimi utilizzi che possiamo farne.

LISCIVIA
La liscivia è un detersivo naturale. Valido per piatti, lenzuola e pavimenti, la sua preparazione è piuttosto semplice:
– per prima cosa dobbiamo setacciare la cenere, eliminando tutte le impurità
– aggiungiamo una quantità d’acqua di cinque volte superiore (un bicchiere di cenere richiederà dunque cinque bicchieri d’acqua)
– portiamo il tutto a bollire per almeno 45 minuti. Più il composto resterà sul fuoco, più risulterà concentrato
– una volta terminata la cottura, filtriamo quanto rimasto attraverso un panno di cotone.

Avremo così due prodotti: il primo, quello liquido, è la nostra liscivia; il secondo, solido, viene chiamato pasta di cenere, utile per lo sporco ostinato delle pentole. Insomma, dove non arriva la liscivia vera e propria… arriva la pasta di cenere.

COMPOST
La cenere di legna è spesso utilizzata per arricchire il compost. Assorbendo l’umidità in eccesso, migliora infatti l’aerazione della massa in fermentazione. Va però utilizzata con cautela, senza esagerare: un compost colmo di cenere può rovinare il nostro terreno. Cerchiamo dunque di non superare i 3 chili di cenere per ogni metro cubo di materiale.

MELASSA
Abbiamo creato la nostra liscivia e abbiamo rimpinguato il compost, ma abbiamo ancora un pugno di cenere. Che farne? Se è periodo di vendemmia, la risposta è una sola: la melassa, ovvero un dolcificante naturale. Gli ingredienti sono solo due:

• 5 kg di uva nera
• 1 cucchiaio di cenere

Il procedimento è semplicissimo:
– laviamo e pressiamo gli acini d’uva
– aggiungiamo la cenere al succo ottenuto
– mettiamo tutto a bollire in una pentola antiaderente per circa un’ora. Vedremo la melassa diminuire considerevolmente, per poi diventare un liquido denso e scuro
– una volta terminata la cottura, versiamo la melassa in barattoli di vetro, che avremo cura di bollire a bagno maria per un quarto d’ora.

Ecco, la melassa è pronta. E la cenere finita.