parco eolico olandese
Eolico

Un grande parco eolico olandese nel Mare del Nord per produrre energia dal vento

TenneT, società fiamminga che si occupa dello sviluppo delle rete elettrica, sta pensando di realizzare un parco eolico olandese nei mari del Nord. L’eolico offshore è una delle fonti energetiche rinnovabili più promettenti su cui molti paesi stanno puntando. L’offshore è preferito rispetto ai parchi eolici sulla terra ferma perché è meno impattante dal punto di vista paesaggistico ed incontra meno resistenza ad essere accettato dalle popolazioni che vedono insediarsi sul proprio territorio decine di pale eoliche. Di contro però l’eolico offshore è molto più costoso per la complessità dei sistemi di ancoraggio ed inoltre la maggiore esposizione agli agenti atmosferici delle turbine richiede più manutenzione. Senza parlare dei costi relativi ai collegamenti, costosi cavi che sul fondo del mare devono portare energia sulla terra ferma. L’idea è quella di realizzare un’isola artificiale che agisca come un hub per grandi parchi eolici off-shore; il sito potenziale dove poter realizzare questo parco eolico olandese è Dogger Bank, 125 km al largo della costa orientale dello Yorkshire. Secondo la società TenneT questa soluzione potrebbe costare diversi miliardi di euro in meno rispetto ai parchi eolici offshore tradizionali contribuendo non solo allo sviluppo dell’energia eolica ma anche al raggiungimento degli obiettivi di riduzione di emissione di CO2 fissati dall’Olanda al 2030.

isola artificiale

Un parco eolico olandese che rifornisce Regno Unito e Paesi bassi  

Se l’idea dovesse concretizzarsi le case della Gran Bretagna e dell’Olanda potrebbero essere alimentati da impianti eolici che circondano l’isola artificiale. Uno scenario futuristico ma perfettamente realizzabile secondo Rob van der Hage, capo sviluppo della rete eolica offshore della TenneT, che afferma: “È  fondamentale per l’industria continuare il percorso di riduzione dei costi. Stiamo affrontando una grande sfida in vista degli obiettivi di riduzione dei gas serra fissati al 2030 e al 2050. L’energia eolica onshore è ostacolata dall’opposizione locale e la disponibilità di spazi poco distanti dalla costa iniziano a scarseggiare. È logico guardare a nuove aree più al largo. Ogni miglio in più verso il mare aperto però si traduce in ulteriori cablaggi necessari per portare energia sulla terra ferma. Per questo abbiamo pensato ad un approccio più innovativo”. Il parco eolico olandese sviluppato attorno all’hub avrebbe due soli cavi, uno che porta energia in Olanda e uno verso la Gran Bretagna, eliminando km e km di cavi necessari a portare energia dai singoli parchi eolici verso la terra ferma. Quello che scoraggia non è la realizzazione dell’isola ma i costi dell’intera operazione. Van der Hage non è scoraggiato: “È difficile? In Olanda quando vediamo un pezzo di acqua vogliamo costruire isole. Lo abbiamo fatto per secoli. Non è questa la sfida più grande”. Nonostante le ambizioni siano altissime, si stima che un simile progetto potrebbe gestire parchi eolici con una capacità di 30GW (più di due volte la potenza totale offshore installata oggi in tutta Europa), i costi di realizzazione sono ancora molto elevati. La società TenneT potrebbe farsi carico del costo di realizzazione dell’hub, stimato in 1,5 miliardi di euro, ma avrebbe comunque bisogno di partner specializzati nella realizzazione di parchi eolici offshore e di altri operatori di rete pronti a contribuire alla spesa del cavo di alimentazione a lunga distanza.

offshore windfarm

Secondo Van der Hage se tutto va per il verso giusto il primo parco eolico olandese con la sua isola centrale a fungere da hub potrebbe vedere la luce per il 2027.

Il progetto sta solleticando la curiosità di molti partner: dalla Shell che però è ancora scettica sulle potenzialità dell’offshore, al colosso tedesco delle rinnovabili Innogy che crede nella fattibilità del progetto, passando per la Crown Estate che possiede la maggior parte dei fondali del Regno Unito e che trarrebbe enormi vantaggi dalla concessione di licenze. Un progetto che potrebbe davvero rappresentare il futuro dell’energia eolica offshore e che vale la pena seguire.