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Zona a zero emissioni: Oxford sarà la prima città senza auto inquinanti

Per decenni abbiamo inquinato senza preoccuparci molto delle conseguenze a livello ambientale. Ora è tempo di un deciso dietro-front e sono ormai molti i paesi che stanno scegliendo di porsi degli obiettivi ambiziosi per ridurre drasticamente le emissioni inquinanti, a partire da quelle delle automobili. Mentre città di tutto il mondo si sfidano su obiettivi e deadline per la messa al bando dei veicoli inquinanti, Oxford ha battuto tutti sul tempo. La comunità britannica che ospita il prestigioso polo universitario ha infatti annunciato un piano, sviluppato quasi in sordina, che dovrebbe portare alla creazione della prima zona a zero emissioni del mondo.

Zero Emissions Zone (ZEZ): Oxford la prima zona a zero emissioni

Con il progetto Zero Emissions Zone (ZEZ), il comune ha deciso di introdurre il divieto totale di circolazione per tutti i veicoli a benzina e diesel, compresi anche i mezzi pubblici, sulle sei strade principali della cittadina a partire dal 2020. Insomma, in poco più di due anni Oxford inaugurerà una zona a zero emissioni in centro. Ma non finirà qui. L’obiettivo dell’amministrazione locale è infatti quello di andare per passi, introducendo il divieto in un’area molto più vasta entro il 2025, per arrivare poi al 2035 con il bando totale per l’intero territorio comunale.

-75% di biossido di azoto entro il 2035

“L’inquinamento – ha dichiarato John Tanner, uno dei consiglieri comunali che più si è battuto per questo piano di mobilità sostenibile- danneggia la salute di chi risiede a Oxford. Era necessario un passo deciso verso il cambiamento e il nostro piano che prevede una zona a zero emissioni, lo è.”

Secondo le stime, se tutto andrà come previsto dal piano, in 18 anni i livelli di biossido di azoto presenti in atmosfera dovrebbero scendere di almeno il 75%.

Forti investimenti nella mobilità elettrica per supportare la transizione

Chiaramente qualsiasi spinta decisa che prevede un divieto a favore di un cambiamento radicale ha bisogno di incentivi per supportarsi. Il municipio di Oxford ha già ottenuto un primo finanziamento di 500.000 sterline dal governo nazionale per realizzare decine di punti di ricarica per taxi elettrici e altri 800.000 per per realizzarne altri riservati alle auto private. Per promuovere la transizione, è stata prevista fin d’ora l’introduzione di tariffe vantaggiose per i parcheggi riservati alle vetture elettriche.

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Ondata di entusiasmo e proteste

Come per ogni provvedimento vincolante, il piano ZEZ ha provocato un’ondata di entusiasmo affiancata a una serie di proteste, guidate soprattutto dalle categorie maggiormente interessate. Ad essere preoccupati sono le società che gestiscono la mobilità pubblica così come le compagnie di taxi, che saranno costretti a far fronte a investimenti particolarmente onerosi per rispettare l’obbligo. Il comune, oltre a garantire degli incentivi per il passaggio verso una mobilità elettrica, ha più volte ribadito che si tratta soltanto di anticipare di 5 anni il divieto di vendita delle auto inquinanti che entrerà in vigore in tutto il Regno Unito nel 2040.

E nel resto dell’Europa cosa succede?

La Gran Bretagna non è la sola ad aver stabilito la messa al bando delle vetture inquinanti. La Francia ha fissato lo stesso orizzonte temporale: entro il 2040 non verranno più vendute auto a diesel e benzina. La Germania è molto più avanti, perché ha approvato una risoluzione che prevede prevede il divieto totale di circolazione di veicoli alimentati a combustibili fossili entro il 2030. Anche se in realtà nessuno di questi paesi sembra essere realmente pronto a supportare questo cambiamento, visto lo scarso numero di vetture elettriche attualmente circolanti e la mancanza di infrastrutture.