Bike-sharing
Bicicletta

Bike-sharing ma senza documenti: la scommessa di Rovereto

BICICLETTA E SENSO CIVICO. Rovereto punta tutto sul senso civico dei propri cittadini con il nuovo servizio di bike-sharing. Il comune trentino ha infatti deciso di mettere a disposizione del pubblico 20 biciclette, che potranno essere usate liberamente e senza dover presentare un documento di identità. Le regole di questo rivoluzionario sistema di bike-sharing si basano sul buon senso: le biciclette non possono venire incatenate, non devono essere danneggiate ed è obbligatorio lasciarle in luoghi accessibili al pubblico. Del resto non sarà difficile riconoscere le biciclette comunali: verniciate con colori sgargianti, tutte quante porteranno lo stemma della città. Per scoraggiare i ladri di biciclette i mezzi saranno provvisti di un chip antifurto.

UN MODO ALTERNATIVO DI SPOSTARSI. Come ha spiegato il sindaco di Rovereto, Andrea Miorandi, l’iniziativa «punta a due risultati: sensibilizzare gli utenti sul significato di bene comune, e ricordare alla gente che la bicicletta non è solo un mezzo da sportivi, ma un modo alternativo di vivere e spostarsi in città». Le biciclette pubbliche sono state create dalla Riciclofficina, una cooperativa sociale in cui lavorano ragazzi migranti o con difficoltà di inserimento. E il servizio di bike-sharing senza documenti o noleggio è destinato a crescere: il comune di Rovereto chiede infatti ai propri cittadini di portare le biciclette inutilizzate o danneggiate alla Riciclofficina, dove i ragazzi potranno sistemarle, dotarle di microchip e metterle a disposizione del pubblico.