Il presidente degli USA, Barak Obama (foto: time.com)
Cambiamento climatico

2,5 miliardi stanziati da Obama per il clima

UN AIUTO PER I PAESI POVERI. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama torna a cavalcare l’onda della lotta al cambiamento climatico, dichiarando di voler donare ai paesi più poveri del mondo una cifra che varia dai 2,5 ai 3 miliardi di dollari. L’intenzione è quella di aiutarli ad investire in energie rinnovabili, far fronte all’innalzamento del livello dei mari e ai disastri metereologici, come alluvioni, inondazioni e siccità. Tutto questo dopo lo storico accordo USA-Cina che pare aver fatto tornare l’attenzione del mondo sul problema dei cambiamenti climatici. Il Green Climate Fund, ovvero il fondo per la distribuzione delle risorse dedicate all’ambiente, costituiva un punto critico dei negoziati delle Nazioni Unite per redigere un accordo globale sul clima, poiché molti paesi in via di sviluppo sostenevano di non poter contribuire a causa della mancanza di risorse. Oggi, con il sostegno finanziario americano, questo problema potrebbe essere superato. «Penso sia un buon segnale per sbloccare i negoziati di Parigi 2015», sostiene Alex Doukas, analista di politiche climatiche internazionali del World Resources Institute.

CHI SI OPPONE. C’è però, tra gli analisti, chi sostiene che i repubblicani non approveranno facilmente questa spesa. Per fortuna in America il tema del cambiamento climatico è molto seguito da giornali e dall’opinione pubblica, molto più che in Italia. Per questo opporsi platealmente al progetto di Obama potrebbe essere controproducente per chi fa opposizione. La pressione esercitata dal presidente degli Stati Uniti inoltre, dovrebbe influenzare anche i governi che parteciperanno al G20, con la speranza che non solo l’America fornirà l’aiuto necessario. Il presidente australiano Tony Abbott, dove si terrà il prossimo G20, ha già però dichiarato che non sosterrà la proposta, perché non è intenzionato a finanziare il «socialismo mascherato da ambientalismo».