Tre oche messe all'ingrasso per la produzione di foie gras
Animali

300.000 cittadini chiedono alla Commissione Europea di mettere al bando il foie gras

Un gruppo di associazioni animaliste ha consegnato oggi a Bruxelles le firme raccolte presso i 300.000 cittadini che chiedono di bandire le pratiche per la produzione del foie gras, la pietanza ottenuta attraverso la nutrizione forzata di oche e anatre.

Le associazioni, fra cui spiccano la Albert Schweitzer Foundation for Our Contemporaries, Compassion in World Farming International, la francese L214 e la britannica PETA, chiedono al Presidente della Commissione, Jean-Claude Junker, e al Presidente del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura, di proibire l’allevamento di foie gras in Belgio, Bulgaria, Francia, Ungheria e Spagna.

È scientificamente dimostrato che l’alimentazione forzata sia una pratica crudele che arreca sofferenze e lesioni agli animali. Non solo, la stessa normativa europea esistente vieta di somministrare cibo e liquidi in maniera che possano arrecare sofferenza o lesioni. A 16 anni dall’entrata in vigore della legge, non è stato fatto però ancora nulla di concreto per impedire questa barbara pratica.

Le associazioni hanno inoltre fornito alla Commissione le prove che in alcuni paesi (fra cui Francia, Ungheria e Spagna) sono ancora in uso le gabbie individuali, dichiarate illegali all’interno dell’Unione Europea fin dal 1998.

“La produzione di foie gras è fra le più gravi crudeltà sugli animali del nostro tempo, e bisogna fermarla”, ha dichiarato Mahi Klosterhalfen, direttore dell’Albert Schweitzer. La strategia dell’Unione Europea per la protezione e il benessere degli animali ha invece stabilito la necessità di “avviare azioni per migliorare la conformità” come uno degli obiettivi della Commissione per il periodo fra il 2012 e il 2015. La stessa FAO, Organizzazione per il Cibo e l’Agricoltura delle Nazioni Unite ha stabilito nel 2002 che la produzione di foie gras crea seri problemi di benessere agli animali. È dunque urgente che l’Unione Europea si muova per confermare gli alti standard di benessere degli animali allevati all’interno del suo territorio, risolvendo definitivamente il problema del fois gras.anitra-in-gabbia-per-produzione-foie-gras

Nel nostro paese la produzione di Foie gras è proibita, ma è consentita invece la vendita. Annamaria Pisapia, direttrice di CIWF Italia, Compassion in World Farming, ha dichiarato: “Per fortuna in Italia non si produce foie gras. Purtroppo però questo è ancora venduto nel nostro paese, proposto come una prelibatezza in locali che si richiamano alla cucina francese. La realtà del foie gras è però una sola: l’immane crudeltà e le sofferenze a cui sono sottoposti gli animali”.