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Animali

La pantera nera esiste davvero?

La pantera nera è uno degli animali più affascinanti del genere felino, in virtù del manto corvino, del corpo affusolato e degli occhi magnetici.

Una delle domande più ricorrenti riguardanti l’animale si riferiscono al dubbio se la pantera nera esista davvero, in quanto specie a sé.

La pantera nera: le principali caratteristiche

Dal punto di vista strettamente zoologico, il termine pantera nera si riferisce non a una specie, bensì a un genere di felino.

Ecco che la pantera nera, quindi, rappresenta una categoria di animali ben più vasta, che non è rapportabile direttamente a un’unica tipologia o famiglia.

La parola pantera, considerando il suo utilizzo nei diversi Paesi del mondo, comprende felini differenti, tanto che in Nordamerica, tale termine indica il puma, il quale nel nostro Paese, invece, non verrebbe mai associato alla pantera.

In Messico, pantera significa giaguaro, il terzo mammifero più grande del mondo e caratterizzato dal noto manto maculato.

In Asia, invece, la pantera è comunemente collegata al leopardo. Questo elemento contribuisce ad avvalorare, in modo ulteriore, quanto tale termine sia interpretato in modalità differenti, in base al Paese di riferimento.

Quindi, la pantera nera racchiude diverse tipologie di felini; il suo manto si distingue da quello degli altri per uno spiccato melanismo, il fenomeno contrario rispetto all’albinismo.

La risposta alla domanda se la pantera nera esista o meno è sicuramente positiva, benché sia necessario specificare che non si tratta di una specie, bensì di un genere, che a sua volta comprende felini diversi.

Il melanismo della pantera nera: cosa significa

Il melanismo che caratterizza il favoloso manto della pantera nera è un fenomeno contraddistinto da un’elevata/eccessiva concentrazione di melanina nel pelo.

Anche gli esseri umani, così come gli animali, possono presentare tale prerogativa, con macchie localizzate e diffuse sul tessuto cutaneo.

Per quanto riguarda la pantera nera, si tratta di leopardi, il cui nome scientifico è Panthera pardus, e di giaguari (Panthera oncas), affetti da melanismo.

Molto spesso, il fenomeno è il risultato di una serie di mutazioni genetiche, derivanti da cambiamenti climatici e, in ogni caso, legate all’ambiente.

Nelle foreste pluviali situate nel sud-est asiatico, tali variazioni sono state di una portata tale che oltre la metà della popolazione felina presenta il melanismo.

Ecco perché, in quelle zone, le famose pantere nere sono avvistabili con una certa facilità da chi, soprattutto per ragioni di ricerca e studio sui felini, si trovi in quei luoghi remoti.

Accoppiandosi tra di loro, le cosiddette pantere nere contribuiscono così alla messa al mondo di discendenti i quali sono caratterizzati da un melanismo pressoché totale.

Il leopardo melanico

Il leopardo melanico è la specie più comune di felino allevato in cattività, ossia lontano dal suo habitat naturale.

Le ragioni del suo allevamento risiedono sopratutto al desiderio di proporre a turisti e avventori di spettacoli un animale dal manto corvino e che, dal punto di vista anatomico, si presentano più piccoli rispetto ai leopardi.

Tali incroci, con l’obiettivo di ottenere felini dal pelo nero, lucido e omogeneo, hanno però avuto anche la conseguenza di modificare il carattere degli animali, di temperamento differente rispetto ai propri progenitori, con un grado di aggressività talvolta maggiore e slegato dai comportamenti comuni alla specie.

Il giaguaro melanico

Altra specie compresa nella categoria delle pantere nere è rappresentata dal giaguaro melanico.

Per quest’ultimo, la mutazione intervenuta ha carattere perlopiù dominante, tanto che i giaguari possono nascere completamente neri, anche in presenza di un solo genitore con questo manto.

A tal proposito, nella storia recente è famoso l’accoppiamento accidentale tra un giaguaro melanico e una leonessa, da cui nacquero due cuccioli: una femmina nera e un maschio color caramello.

Considerata creatura bellissima da molti popoli indigeni, il giaguaro melanico tende, in base agli incroci, al marrone scuro cioccolata, oppure al nero corvino.