Bonus fotovoltaico
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Bonus fotovoltaico: come funziona e come ottenerlo

Il bonus fotovoltaico ha lo scopo di incentivare l’utilizzo delle energie sostenibili, ma come si può ottenere? Scopriamolo subito!

Che cos’è un pannello fotovoltaico

Un pannello fotovoltaico è composto da celle fotovoltaiche di piccole dimensioni e solitamente sono realizzate in policristallo, monocristallo oppure silicio amorfo.

Grazie alla loro azione è possibile sia risparmiare energia, sia consistenti somme di denaro.

L’installazione avviene tramite posizionamento in diagonale di uno oppure più moduli sul tetto dell’edificio, in modo che abbiano la possibilità di sfruttare l’energia solare per generare corrente elettrica continua.

Sono caratterizzati da una colorazione argentata, ma attualmente, tramite l’applicazione di piastrelle tono su tono, sono facilmente camuffabili per non compromettere l’aspetto estetico dell’immobile.

Perché installare i pannelli fotovoltaici

I pannelli fotovoltaici sono sempre più richiesti non solo per dare un concreto contributo all’ambiente, ma anche per la notevole riduzione di risorse energetiche disponibili, le quali hanno portato pesanti rincari sulle bollette.

Inoltre la presenza dei suddetti dispositivi permette all’immobile di accrescere il suo valore economico, poiché diventa subito più all’avanguardia.

Bonus fotovoltaico come funziona

Il Governo Italiano, con lo scopo di favorire la diffusione dei pannelli fotovoltaici, ha previsto una serie di agevolazioni per chi deciderà di installarli presso il proprio stabile.

Prima di tutto, per gli interi anni 2022, 2023 e 2024 è stato prolungato il Bonus Ristrutturazione, grazie al quale è possibile ottenere una detrazione pari al 50% delle spese sostenute, estendibile anche ai pannelli fotovoltaici, poiché la posa in opera dei suddetti fa parte della manutenzione straordinaria.

Bisogna però tenere presente che il tetto massimo di spesa corrisponde a 96 mila euro e l’incentivo è ottenibile attraverso le detrazioni IRPEF.

In quest’ultimo anno si riceveranno gli sconti nell’arco di rate annuali di uguale importo per una tempistica di dieci anni.

Il bonus può tranquillamente coprire diversi interventi edilizi all’interno della casa, a patto che essi sia legati al montaggio fotovoltaico e che venga rispettata la cifra massima prestabilita dalla legge.

Ma non è tutto: quest’ultima viene riconosciuta per la singola unità abitativa, che può essere una casa singola oppure un condominio.

Naturalmente per i condomini verrò moltiplicata la somma disponibile per la quantità di unità che compongono il complesso e le detrazioni vengono calcolate a seconda della quota millesimale di ogni famiglia, poiché beneficerà della detrazione singolarmente.

Chi può richiedere il bonus fotovoltaico

Il bonus fotovoltaico può essere richiesto da parte di chi esercita il reale diritto di godimento su un bene immobile, ovvero:

– proprietari;

– nudi proprietari;

– usufruttuari;

– comodatari;

– inquilini;

– soci di cooperative indivise e divise;

– imprenditori individuali, a patto che l’immobile non rientri nella categoria merce oppure strumentale;

– soci delle società semplici.

Chi ha diritto alla detrazione del bonus fotovoltaico

Le persone che hanno diritto alla detrazione le persone intestatarie di fatture e bonifici e purché sostengano le spese, tra cui:

– familiare che convive con il detentore oppure possessore dell’immobile in cui avviene l’intervento;

– membro dell’unione civile;

– coniuge separato a cui è stato assegnato l’immobile intestato all’altra persona;

– convivente more uxorio non proprietario della casa oggetto dell’intervento.

Questo termine fa riferimento a una relazione affettiva stabile e alla convivenza sotto lo stesso tetto, senza presenza di alcun vincolo matrimoniale.

Come richiedere il bonus fotovoltaico

Per richiedere e ottenere il bonus fotovoltaico bisogna effettuare i pagamenti tramite bonifico parlante, all’interno del quale devono essere inserite tutte le informazioni richieste.

Al momento della richiesta di detrazione, lo stabile deve essere già esistente, registrato al Catasto oppure avere una richiesta d’accatastamento in corso, con tanto di pagamento in regola dei tributi.

Inoltre, entro novanta giorni dalla data del termine dei lavori, occorre comunicare all’ENEA sia le caratteristiche dell’impianto, sia le spese sostenute.