L'airone cenerino
Animali

Airone Cenerino: il re della Pianura Padana

La maestosità dell’airone cenerino

L’airone cenerino: principali caratteristiche

Un’apertura alare che sfiora i 2 metri e un’altezza che può raggiungere i 100 cm sono solo due delle strabilianti caratteristiche del l’airone cenerino, un uccello acquatico maestoso che vive prevalentemente nelle zone umide e paludose; l’animale è conosciuto anche con il nome di airone grigio ed è addirittura più grande dell’airone bianco.

L’airone cenerino può raggiungere i 2 Kg di peso ed esiste in diverse specie, delle quali la Ardea Cinerea è quella più vicina a noi che abitiamo in Italia e in Europa; non teme il freddo, tanto che si può trovare anche in prossimità delle coste norvegesi, ben al di là del circolo polare artico.

Le tinte dell’airone cenerino fanno fede al nome e hanno tonalità blande; il collo e la testa sono generalmente di colore bianco con poche striature nere, mentre non si può fare ameno di notare il ciuffo nucale, sempre di colore nero, che termina sul retro della nuca. Il resto del piumaggio è grigio con l’esclusione della pancia, di colore bianco; le zampe sono gialle come il becco, appuntito e dritto, ma gli esemplari più giovani sfoggiano una tinta più tendente al rosa.

Come vive l’airone cenerino

L’Ardea Cinerea o airone cenerino è stato soprannominato anche “il Re della Pianura Padana“, a causa della sua costante presenza nelle zone paludose che sorgono nelle vicinanze dell’alveo del fiume Po; si nutre prevalentemente di pesci e anfibi, ma non disdegna gli insetti e i piccoli mammiferi. Il becco lungo e affilato dell’airone cenerino è quanto basta per permettere all’animale di cacciare le sue prede in maniera efficace e fulminea; l’attività dura per tutta la giornata, mentre nelle ore notturne l’uccello riposa sugli alberi o, in alternativa, in efficaci nascondigli ricavati sulle sponde dei fiumi o di aree lacustri.

Il nido dell’airone cenerino è composto da ramoscelli, rami e bastoni, mentre le erbe e le fibre sono la parte più fine e morbida del giaciglio; quest’ultimo può sorgere nelle zone più svariate e in prossimità dei bacini idrici che sono il principale territorio di caccia dell’animale. Per quanto riguarda la riproduzione, l’airone cenerino predilige accoppiarsi durante la prima metà dell’anno solare, precisamente tra Febbraio e Agosto; la coppia esegue una cerimonia di saluto che si esprime con il dispiegamento delle ali, mentre le uova, in genere non più di 5, vengono covate per un periodo compreso fra i 23 e i 25 giorni. L’airone cenerino utilizza una serie di versi differenti per avvisare i suoi simili della presenza di un essere umano nelle vicinanze, di una potenziale minaccia, oppure ai fini dell’accoppiamento; i suoni sono molto differenti fra loro e diventa possibile riconoscerli dopo qualche studio.

Habitat e rischio estinzione

Non è affatto un mistero che l’attività umana stia compromettendo in maniera sensibile la stabilità dell’ecosistema; l’airone cenerino al pari di altre specie animali è interessato dal problema ed è a rischio estinzione; la bonifica dei terreni paludosi, al punto da ricorrere all’asciugatura totale dei bacini, è certamente un problema per l’Ardea Cinerea che ha bisogno dell’acqua per vivere e riprodursi. Se ciò non bastasse, il bracconaggio si inserisce prepotentemente in questa lista nera, una pratica peraltro illegale che però sembra non scoraggiare un folto gruppo di individui che agisce secondo dettami del tutto personalizzati; anche l’abbattimento degli alberi compromette l‘habitat ideale dell’airone cenerino, per via del ridursi delle aree adatte alla costruzione dei nidi.

In Italia, l’airone cenerino è diffuso anche in altre zone oltre alla Pianura Padana; Il Lago di Corlo in Veneto e il Parco Colli Euganei di Padova sembrano ospitarne molti esemplari, così come le sponde dei fiumi Arno e Tevere muovendosi verso sud. Il Parco Regionale del Matese sito nella regione Campania si aggiunge alle località menzionate manifestando la presenza dell’airone cenerino in tutta la penisola; il requisito indispensabile è l’umidità.