applicazione dei droni nella logistica
Mobilità

L’applicazione dei droni nella logistica è vicina

Se ne parla ormai da alcuni anni, e l’applicazione dei droni nella logistica e nei trasporti sembra sempre più vicina. Non solo all’estero. Qualche settimana fa infatti è stato siglato il protocollo d’intesa tra la Regione Lazio ed Enac per lanciare a partire dal 2023 un nuovo servizio tecnologicamente avanzato per migliorare l’azione delle aziende sanitarie regionali. Ma cosa c’entra questo protocollo con l’applicazione dei droni nei trasporti e nella logistica? Semplice: questa iniziativa si inserisce in un più ampio e articolato progetto denominato Mobilità Aerea Avanzata (in sigla MAA) che prevede di utilizzare dei droni per il trasporto di merci e anche di persone. L’obiettivo di MAA è quello di aprire un dialogo costruttivo tra ENAC, Regioni e città, per individuare le esigenze effettive e i possibili campi di applicazione di queste nuove tecnologie. Nel caso del settore sanitario, si sta prendendo in considerazione l’idea di usare dei droni per consegnare in tempi brevi farmaci, organi, plasma, campioni biomedicali nonché strumenti medici di prima necessità. A supportare il primo sviluppo di questa Advanced Air Mobility saranno, almeno in un primo tempo, i cosiddetti VTOL (Vertical Take Off Landing), ovvero i velivoli elettrici a decollo verticale

L’applicazione dei droni nella logistica: lo studio della Carnegie Mellon University

A prendere in seria considerazione l’utilizzo dei droni per il trasporto di merci e di persone è uno studio della Carnegie Mellon University, tra le più prestigiose università a livello internazionale. L’indagine sembra fare la sintesi delle potenzialità dell’utilizzo dei droni nel campo della logistica, a uso e consumo di tutte quelle aziende che negli ultimi anni hanno accarezzato l’idea di usare dei droni per il trasporto di merci dal sito di produzione al consumatore finale. I ricercatori dell’università statunitense hanno dimostrato che dei droni elettrici, se confrontati a dei camion, utilizzerebbero – a parità di merce trasportata – fino al 94% di energia in meno, producendo fino all‘84% di emissioni di gas serra in meno. L’applicazione concreta dei droni sarebbe ovviamente quella del cosiddetto “ultimo miglio”, e quindi dai centri di smistamento ai singoli destinatari, così da ridurre la mole di trasporto di gomma nei vari centri urbani.

L’indagine è stata effettuata a partire da test concreti, effettuati utilizzano dei droni di dimensioni ridotte, capaci con le loro 4 eliche di portare carichi fino a 500 grammi. La velocità di trasporto è stata variabile, dai 4 ai 12 metri al secondo. Effettuate queste prove di trasporto, sono stai calcolati consumi, costi dell’energia elettrica nonché emissioni. Ovviamente i dronti presentano un’impronta di carbonio drasticamente ridotta rispetto a quella di camion e furgoni, ma va comunque sottolineato che i risultati cambiano concretamente in base alle fonti di energia (siano queste rinnovabili, come il fotovoltaico, o tradizionali, come le centrali elettriche a carbone).

I progetti per l’uso dei droni per i trasporti

Per ora la maggior parte dei discorsi sull’utilizzo effettivo dei droni nel mondo della logistica e dei trasporti resta ancora su carta, come nel caso del MAA già citato. Ma qualcosa si sta muovendo. Nella città inglese di Coventry si è per esempio già approntato un aeroporto logistico per l’atterraggio e il decollo di droni, messo peraltro appunto sia per il trasporto di merci che per quello di persone, attraverso dei taxi volanti. Sempre nel Regno Unito si sta lavorando alla definizione della prima “strada” urbana aerea da riservare ai droni per il trasporto di merci. Restando in Europa, il Politecnico federale di Losanna ha avviato un progetto in cui i droni vengono impiegati per monitorare il traffico. E ancora: DHL Express ha già stretto una partnership con una società di veicoli aerei a guida autonoma, con l’obiettivo di lanciare le consegne con droni sull’ultimo miglio in Cina.