Arnica
Agricoltura

Arnica: Quali sono le proprietà?

L’Arnica, il cui nome scientifico è Arnica montana, è una pianta permanente e molto robusta, che presenta i caratteristici fiori di colore giallo arancio, con petali separati fra loro, tanto da conferire un aspetto un po’ spelacchiato.

Le teorie sull’origine del nome Arnica sono diverse e la più accreditata fa riferimento al termine greco ptarmikos (starnuto), con un’allusione all’odore della pianta, che farebbe starnutire.

Le proprietà

Impiegata prevalentemente in erboristeria, l’Arnica ha numerose proprietà, in particolare quella di ridurre le infiammazioni. Applicata sulla pelle con ematomi, traumi o escoriazioni, ne diminuisce dolore ed entità.

Pertanto, l’Arnica è utilizzata localmente sulla parte malata, negli edemi post-traumatici quali fratture, contusioni e strappi muscolari.

Le pomate a base di Arnica si rivelano efficaci anche per trattare contusioni, lievi artralgie e diverse tipologie di disturbi articolari di origine reumatica e flebiti.

In ambito sportivo sono frequenti i massaggi a base di Arnica, utilizzata largamente per creme e gel a uso topico e cerotti.

L’impiego dei fiori di questa pianta è diffuso in erboristeria e farmacologia, in virtù delle proprietà antiflogistiche, antitraumatiche e analgesiche della pianta.

La capacità di questa pianta di inibire le infiammazioni sono connesse alla presenza di elenalina, che diminuisce il rilascio di uno dei fattori responsabili dei meccanismi immunitari e delle dinamiche infiammatorie dell’organismo.

Ma non solo, perché questa sostanza riduce in modo sensibile la zona oggetto del trauma, con un abbassamento del livello di infiammazione nell’area interessata dal trauma o dai disturbi reumatici.

L’azione analgesica dell’Arnica, al pari di quella antisettica, è invece direttamente collegata alla presenza della diidroelenalina; le molecole di questa sostanza, infatti, risultano efficaci nel debellare funghi e batteri.

Per quanto riguarda le proprietà immunostimolanti della pianta di Arnica, queste sono riconducibili ai polisaccaridi, composti da molecole in grado di incrementare il feedback immunitario a seguito di attacchi interni ed esterni.

Ma l’impiego più vasto di questa pianta è riscontrabile nel trattamento di traumi ed ematomi.

Le elevate proprietà antinfiammatorie dei fiori di questa pianta derivano soprattutto dall’olio essenziale, che contiene un concentrato di flavonoidi, dalle proprietà antiossidanti.

L’utilizzo dell’arnica come rimedio a traumi e contusioni prevede una proporzione di tintura diluita in acqua o soluzione alcoolica, da applicare sulla pelle come impacco.

È opportuno specificare che gli impacchi devono essere somministrati unicamente su aree integre e non affette da ulcera e, inoltre, vanno evitate le zone dei genitali, della bocca e gli occhi.

Se impiegata a scopi terapeutici, l’arnica è preziosa per preparare soluzioni definite in principi attivi, poiché solo in questo modo è possibile individuare la quantità di principi attivi assunti dal paziente.

Prima di somministrare l’arnica a fini terapeutici, è raccomandabile leggere con attenzione il foglio illustrativo, per consultare la quantità di principio attivo contenuta nella soluzione e, in ogni caso, è consigliabile rivolgersi al medico di medicina generale o allo specialista.

L’Arnica in omeopatia e nella tradizione popolare

Fin dall’antichità, la pianta di Arnica è nota per i notevoli benefici antinfiammatori che apporta e, per questo motivo, è da sempre utilizzata nel trattamento di contusioni, traumi di lieve entità, dolori muscolari e articolari.

Inoltre, nella medicina popolare i fiori di Arnica sono ritenuti un valido rimedio per diminuire le infiammazioni del cavo orale e dell’apparato orofaringeo, ma anche per le punture di insetto, l’acne e le flebiti.

In ambito omeopatico, infine, l’Arnica è apprezzata per le sue proprietà antinfiammatorie su crampi e altri disturbi muscolari, compresi quelli a carico dei tendini e dell’apparato muscolo-scheletrico.

Per tali ragioni, l’Arnica è impiegata nel trattamento di traumi, ecchimosi e contusioni, oltre che per stimolare il processo di guarigione di ferite lievi e per combattere fenomeni di fragilità a livello capillare.