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Agricoltura

Biosfera sostenibile: in Liguria gli orti sono subacquei

Non c’è ombra di dubbio: fare l’agricoltore diventerebbe d’un colpo molto più intrigante. Si potrebbero vedere i pescatori e i contadini dirigersi a lavoro insieme, magari poco prima dello spuntare del sole. L’uno prenderebbe poi la via del molo, verso la propria barca, mentre l’altro si metterebbe la muta da sub per ‘scendere’ nel proprio orto. Proprio così: a qualcuno è venuta l’idea di coltivare delle verdure in una biosfera sostenibile sotto le onde del mare. Può sembrare un’idea balzana, ma non lo è per nulla, anzi: come spiega Sergio Gamberini, la mente dietro a questo innovativo progetto, questi orti subacquei potrebbero essere una delle risposte all’aumento del fabbisogno alimentare della popolazione mondiale.

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L’idea di Sergio Gamberini

Sergio Gamberini è un imprenditore, presidente di un’impresa che produce equipaggiamenti per il mondo delle immersioni e dello snorkelling, la Ocean Reef Group. È lui ad aver disegnato e installato gli orti in biosfera sostenibile sotto le onde del mare, poco a largo della costa ligure. Per la precisione, quelle biosfere sostenibili che viste dall’alto sembrano altrettanti gioiello immersi nel mare, sono ancorate ad 11 metri di profondità. Ma perché rendere così difficoltose le cose quando è talmente semplice coltivare le verdure nell’orto fuori casa?

La biosfera sostenibile: niente pesticidi, niente acqua fresca, niente elettricità

La popolazione mondiale sta aumentando a vista d’occhio, e la crisi alimentare, unita a quella climatica, sembra per molti versi dietro l’angolo. Si rende dunque necessario trovare dei modi alternativi per sfamare l’umanità, stando ben attenti, allo stesso tempo, a tagliare ogni forma di inquinamento. Purtroppo l’agricoltura ‘classica’ non è di certo d’aiuto alla causa: semplicemente, le nostre colture non possono produrre di più. Anzi, già adesso le coltivazioni sono spinte al massimo, con dei mezzi che sono tutt’altro che sostenibili: si pensi infatti all’uso massiccio di pesticidi, all’eccessivo utilizzo dell’acqua e al conseguente svuotamento dei nutrienti del terreno. C’è un posto, però, in cui l’acqua è presente in abbondanza, e in cui non ci sono insetti minacciosi per le piante: proprio così, stiamo parlando dei fondali marini. Da questo ‘semplice’ pensiero alla reazione della prima biosfera sostenibile, per Sergio Gamberini il passo è stato breve.

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I raggi del sole pensano a tutto

Ma cos’è una biosfera sostenibile, così come è stata concepita nel mare ligure? Si tratta di un sistema idroponico, senza dunque la necessità di terreno, e senza il bisogno di alcun tipo di energia. A differenza delle normali serre che stanno sul suolo terrestre, infatti, qui non serve né un’illuminazione artificiale né una regolazione della temperatura. Le piante coltivate nella biosfera sostenibile ricevono infatti tutta l’illuminazione necessaria dai raggi solari che filtrano attraverso le onde, e la temperatura è mantenuta costantemente alta dalle acque che circondano la piccola serra.

Nemo’s Garden: un omaggio a Jules Verne

Negli ultimi quattro anni Gamberini ha installato 5 biosfere, una accanto all’altra: questo primo progetto di coltivazione subacquea è stato chiamato Nemo’s Garden, un contributo al capitano Nemo creato da Jules Verne nel romanzo Ventimila leghe sotto i mari. Così come questo libro, anche il progetto di Gamberini potrebbe sembrare a prima vista fantascienza. Eppure tutto torna, eccome: sia la temperatura che il livello di umidità, rilevate in una biosfera sostenibile, sono perfette, mantenute ai livelli ottimali proprio dal mare, e senza il bisogno di nessuna fonte energetica. E non serve nemmeno l’apporto di acqua fresca: a garantire l’idratazione delle piante è la differenza di temperatura che si crea tra l’aria all’interno delle biosfera e l’acqua all’esterno, la quale crea del vapore interno. Quest’ultimo porta alla formazione di acqua fresca e desalinizzata, perfetta per irrigare le coltivazioni in un loop infinito e totalmente naturale. Come ha infatti ribadito Gamberini,

Il nostro orto è un sistema totalmente autonomo. Infatti, una volta che la coltivazione è stata avviata con una sufficiente irrigazione di acqua desalinizzata, esso inizia a sostenersi da solo, senza la necessità di nessun supporto esterno. Ad oggi stiamo coltivando pomodori, fagioli e lattuga, il tutto senza il bisogno di acqua fresca.

Un progetto in via di perfezionamento

L’agricoltura tradizionale, ad oggi, non è assolutamente sostenibile, utilizzando circa il 70% dell’acqua fresca del nostro Pianeta. E questo dato non potrà che peggiorare: per questo i sistemi come la biosfera sostenibile di Gamberini rappresentano alcuni dei possibili futuri dell’umanità. Di certo gli orti installati nel mare della Liguria devono essere perfezionati, per abbassare ancora il lavoro necessario e i costi di installazione, manutenzione e coltivazione. I dati per ora sono in ogni caso positivi: anzi, a dire dell’imprenditore, sembrerebbe che le piante – in virtù della maggiore pressione – crescano più velocemente sott’acqua che sulla superficie terrestre. Non resta dunque che mettere a punto gli ultimi dettagli. Ah, e mettere in sicurezza le capsule contro le tempeste marine: l’anno scorso le mareggiate hanno infatti danneggiato alcune delle coltivazioni di Gamberini. Il quale, però, non si è assolutamente fermato, anzi,