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Bonus auto elettriche: cosa succede nel 2022

Le macchine elettriche sono ormai una realtà abbastanza diffusa, perché il petrolio aumenta sempre di più e mantenere una macchina tradizionale, a benzina, diesel, GPL o metano è diventato troppo costoso. Per non parlare dell’inquinamento. Il governo eroga bonus per auto elettriche in modo da incentivarne le vendite, ma ogni anno i finanziamenti e i contributi sono diversi.

Bonus auto elettriche: cosa succede nel 2022

Nel 2021 i bonus per auto elettriche hanno avuto un grande successo, però l’ecobonus, introdotto nel 2019 per 3 anni non è stato riconfermato. La pandemia di Covid ha bloccato tutto il mondo e la filiera delle macchine elettriche ne ha risentito.

Molto probabilmente il governo interverrà con la Legge di Bilancio finanziando nuovi incentivi nel 2022 secondo alcune dichiarazioni di esponenti politici. Purtroppo per il momento non è stato così e dal primo gennaio l’Italia è uno dei paesi europei senza bonus per auto elettriche.

Si parla tanto di transizione ecologica e poi non si erogano incentivi per dei mezzi di trasporto verdi. Grazie all’intervento del viceministro dello sviluppo economico Pichetto qualche speranza c’è, perché ha parlato di un piano triennale per incentivi a favore delle macchine elettriche.

Le parole del viceministro sui bonus 2022

Il viceministro del MISE ha parlato nuovamente di bonus per auto elettriche 2022 a seguito di una interrogazione parlamentare del Movimento 5 stelle. Ha assicurato che il governo conosce bene l’importanza del settore automobilistico italiano ed è consapevole della situazione molto complicata che sta affrontando.

Pichetto ha ribadito che è interesse prioritario del MISE adottare un sistema di misure per attirare e consolidare investimenti nelle auto. Queste misure dovrebbero riguardare un supporto alle industrie e la domanda di un periodo triennale di bonus per auto elettriche sui prezzi di vendita di queste vetture.

Inoltre il parco auto in circolazione in Italia è tra i più vecchi d’Europa e andrebbe rinnovato limitando le emissioni di CO2. Il viceministro ha indicato la strategia di sostegno che non si limiterà a un ecobonus per la Legge di Bilancio, che comunque ha previsto un fondo di 150 milioni di euro per la transizione industriale da destinare alle imprese per investimenti nel riutilizzo di materie riciclate e efficientamento energetico.

Fermare la vendita di auto a motore termico

A dicembre 2021 il Comitato per la Transizione Ecologica ha confermato che l’Italia rispetterà la data del 2035 come tutti gli altri paesi europei per fermare le vendite delle auto nuove con motore termico e introdurre nel mercato solo ed esclusivamente macchine a zero emissioni di CO2. Per i veicoli commerciali il termine è del 2040.

Questa operazione sarà molto lunga, perché il passaggio per incentivare l’acquisto introducendo bonus per auto elettriche deve essere molto convincente e inoltre bisognerà installare altri impianti di ricarica. Il titolare del MIMS, Enrico Giovannini ha dichiarato che a partire dal 2022 vi saranno due tipi di bonus per auto elettriche, sia per l’acquisto di auto nuove che di auto usate.

Anche chi compra una vettura usata Euro 6 contribuisce a diminuire l’inquinamento e deve perciò essere incentivato. Il governo pensa di stanziare 7 miliardi di euro per il passaggio al nuovo tipo di mobilità, soldi che si aggiungono agli 8 miliardi già investiti per rinnovare treni, autobus e costruire nuove ciclovie.

Bonus auto elettriche: La Legge di Bilancio 2022

Le parole del ministro Enrico Giovannini sono rimaste tali, perché nella Legge di Bilancio i bonus per auto elettriche nel 2022 non ci sono. Sono stati erogati incentivi per ogni cosa, ma non per la transizione ecologica della mobilità.

In tanti sperano che il governo ripensi al finanziamento dell’ecobonus per le macchine trovando i fondi, operazione molto complicata perché c’è stato un enorme stanziamento di denaro per il caro bollette. Si spera che vi sia la volontà reale di erogare dei bonus per auto elettriche nel 2022, tuttavia vi sono alcuni esponenti politici che sono contrari.Sostengono che il mercato venga pilotato favorendo le case automobilistiche più che i compratori, anche perché a causa della crisi comprare una macchina oggi significa poterla guidare tra molti mesi.