Un'immagine che evidenzia l'assottigliamento dell'ozono in prossimità dei poli
Cambiamento climatico

Il buco dell’ozono tra dieci anni potrebbe ridursi

L’OZONOSFERA STA MIGLIORANDO. Arrivano buone notizie dall’Organizzazione mondiale dei meteorologi: lo strato di ozono che protegge il nostro pianeta dai raggi ultravioletti è tornato ad ispessirsi. Ma non è ancora il caso di festeggiare. Secondo il rapporto diramato dalle Nazioni Unite insieme ai risultati dello studio, passeranno ancora dieci anno prima che il buco dell’ozono cominci a ridursi. Insomma, la buona novella, per ora, è che non si sta più allargando.

ASSOTTIGLIAMENTO, NON BUCO. Del buco nell’ozono se ne parla da anni, ma spesso a sproposito. Il buco nell’ozono è un fenomeno connesso alla riduzione dell’ozono atmosferico nelle regioni polari della Terra, ma in realtà, più che di un vero e proprio ‘buco’, si dovrebbe parlare di un marcato assottigliamento dello strato. L’esistenza del buco nell’ozono fu provata per la prima volta nel 1985, quando finalmente si compresero i danni provocati da gas come i clorofluorocarburi (contenuti principalmente nelle bombolette spray e nei circuiti dei frigoriferi).

MIGLIORAMENTI GRAZIE ALLE POLITICHE AMBIENTALI. Da allora i governi mondiali hanno iniziato ad adottare delle politiche specifiche per ridurre l’emissione di gas nocivi, e sono proprio questi accorgimenti che, secondo i ricercatori dell’Organizzazione mondiale dei meteorologi, hanno permesso un ispessimento dello strato di ozono terrestre. In particolare il merito andrebbe all’approvazione del protocollo di Montréal nel 1987, che ha messo definitivamente al bando la produzione dei gas dannosi come i clorofluorocarburi. Come ha sottolineato il segretario dell’Organizzazione mondiale dei meteorologi Michel Jarraud, «le politiche internazionali per ridurre il buco dell’ozono hanno funzionato, questo ci incoraggia ad affrontare la sfida più grande dei cambiamenti climatici».