1 frutto su 4 perso 2021 Coldiretti
Agricoltura Cambiamento climatico

Cambiamento climatico: nel 2021 in Italia perso 1 frutto su 4

Basta chiacchiere, basta vane promesse, basta parole vuote, è ora di agire. Lo hanno sottolineato sul palco dell’evento Youth4Climate di Milano Greta Thunberg e Vanessa Nakate, con parole dure indirizzate ai leader politici internazionali. E la rabbia dei giovani di fronte all’inazione delle grandi potenze è motivata soprattutto dal fatto che i cambiamenti climatici sono già qui: non si tratta di un’emergenza di là da venire, è già adesso tra noi.

Le conseguenze le vediamo già adesso anche in Italia, a partire per esempio dal mondo agricolo. I numeri dell’ultimo studio Coldiretti lo dimostrano molto bene: nel 2021 si è visto un crollo del 27% della produzione di frutta italiana.

Il meteo impazzito mangia 1 frutto su 4: lo studio Coldiretti

1 frutto su 4 spazzato via dal meteo impazzito, per far scendere la produzione frutticola italiana al minimo storico dall’inizio del secolo. Perdere 1 frutto su 4, per un agricoltore, significa dover affrontare un’emergenza drammatica. E, considerando il numero di imprese agricole presenti nel nostro paese, le ricadute non possono che essere importanti.

A illustrare i numeri del crollo della produzione di frutta italiana è lo studio Coldiretti “2021, l’anno nero della frutta Made in Italy” effettuato a partire dai dati dell’European severe weather database. I risultati non possono lasciare indifferenti, con delle perdite che per talune produzioni supera o sfiora la metà del totale. Come riferimento è stata tenuta in considerazione la media del cinque anni precedenti: si è scoperto così che nel 2021 la produzione di pere è crollata del 69%, quella di pesche del 48% quella, di albicocche del 37%, quella di susine del 33%. E si potrebbe continuare ancora, per arrivare al -20% delle ciliege e al -12% delle mele.

Le cause? Sono diverse, e tutte insieme hanno portato alla perdita di oltre 1 frutto su 4: si parla dell’inverno particolarmente caldo, della primavera che ha conosciuto diverse gelate, e di un’estate che ha conosciuto giorni di calura estrema con problemi di siccità alternati a giorni scossi da temibili temporali. Le fioriture prima e i frutti poi non hanno potuto che risentirne.

Il cibo in Italia

La perdita di 1 frutto su 4, in un’economia come quella italiana, non può essere trascurata. Tanto più per il fatto che il cibo durante l’emergenza Covid è diventato la prima ricchezza del nostro paese, con filiera agroalimentare, aziende agricole, vendita al dettaglio e ristorazione che insieme costituiscono il 25% del Pil.

E non è tutto qui, in quanto va detto che, con le sue 740mila aziende agricole, l’Italia – per la prima volta nella storia recente, come evidenziato sempre da Coldiretti – ha raggiunto la piena autosufficienza guardando alla bilancia alimentare.

Proprio così: le vendite all’estero del cibo e delle bevande nazioanali sono state infatti per la prima volta maggiori rispetto alle importazioni, con l’export spinto dalla reputazione dei prodotti di base della dieta mediterranea, quali frutta, verdura e vino.

Crollo della produzione agricola: le parole del ministro delle Politiche agricole

«In ottica di sfide attuali per sostenere il settore ortofrutticolo oggi dobbiamo ragionare su tre elementi: in primo luogo si deve affrontare la gestione del rischio» ha spiegato il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli intervenendo al Macfrut di Rimini, evento durante il quale è stato presentato lo studio Coldiretti. In secondo luogo, ha proseguito il ministro, «vanno sostenute le nostre imprese con interventi pubblici e soluzioni assicurative volte a sostenere il reddito agricolo. Infine è necessario affrontare una riforma fiscale: non possiamo non iniziare dal costo del lavoro in agricoltura. Siamo tutti consapevoli che non dobbiamo uscire dalla crisi tornando dove eravamo, ma approfittare di questa ondata di ripresa, in netta e continua crescita per il futuro, per implementare il comparto».