Cambiamento climatico

Le conseguenze del cambiamento climatico sulla salute dei bambini

A subire le conseguenze peggiori, quando una società si trova a fronteggiare nuove minacce, sono sempre i soggetti più deboli. Al di là di ogni altro fattore, anche nel caso del cambiamento climatico gli effetti più deleteri sulla salute saranno quelli che investiranno le fasce più deboli della popolazione, ovvero gli anziani e i bambini. A sottolinearlo è stato pochi giorni fa Tobias Alfvén, ricercatore senior presso il Dipartimento di Salute Pubblica Globale del Karolinska Institutet nonché pediatra presso il Sachs’ Children and Youth Hospital di Stoccolma. Alfvén è infatti intervenuto in occasione della ottava edizione del Festival della Scienza Medica, tenutasi tra il 12 e il 14 maggio a Bologna, con un incontro dedicato per l’appunto al cambiamento climatico e alla salute dei bambini.

Il cambiamento climatico e la salute dei bambini

Sappiamo che il cambiamento climatico è già in corso, e sappiamo che, se non verranno messe in campo delle azioni importanti per fermarlo, nei prossimi anni gli effetti saranno via via sempre più drammatici e pericolosi. Mai l’umanità ha dovuto affrontare una sfida di questo genere: come ha spiegato Alfvén durante il suo intervento, «gli impatti attuali e i rischi futuri dei cambiamenti causati dalle attività umane superano di gran lunga quelli di qualsiasi altra forza che ha trasformato l’ambiente terrestre nella storia recente». L’aumento delle temperature, causato come è noto dalle emissioni nocive figlie dell’industrializzazione, garantisce effetti dannosi sia diretti che indiretti sulla salute delle specie viventi di qualsiasi tipo. E di certo a subirne le conseguenze peggiori tra gli uomini saranno proprio i bambini. Come ha sottolineato lo studioso, «il cambiamento climatico influenzerà la salute dei bambini nati oggi per tutta la loro vita». Il mondo che aspetta i bambini di oggi, secondo le proiezioni attuali, è caratterizzato da un aumento di 2 o più gradi centigradi della temperatura media globale, con modifiche importanti a livello della geosfera, della biosfera, della criosfera, dell’idrosfera e dell’atmosfera della Terra.

Le conseguenze dei cambiamenti climatici

Nel suo intervento a Bologna Alfvén ha presentato quelle che sono e che saranno le conseguenze delle emissioni di gas serra. Si parla per l’appunto dell’aumento delle temperatura, dell’incremento della frequenza e dei volumi delle precipitazioni, dell’innalzarsi del livello dei mari, nonché della crescita della frequenza degli eventi meteorologici estremi. Abbiamo già avuto dei primi assaggi delle ondate di calore improvvise e fuori stagione che il cambiamento climatico comporta, e sappiamo che se non si cambierà strada rapidamente avremo a che fare sempre più spesso con periodi di siccità e con pericolosi incendi. Tutto questo, dal punto di vista della salute dei bambini, si traduce in modo diretto e indiretto in un aumento dell’incidenza delle malattie nonché del rischio di mortalità. Già oggi, come è stato ricordato durante l’incontro, si contano 2 miliardi di bambini esposti all’inquinamento atmosferico, 820 milioni di bambini minacciati dalle ondate di calore, 400 milioni di bambini che sono esposti a dei cicloni e 330 milioni di bambini che devono temere delle pericolose inondazioni.

La salute dei bambini minacciata dalle alte temperature

«I bambini, così come gli anziani, sono particolarmente esposti a fluttuazioni improvvise di temperatura, causa di colpi di calore, squilibrio elettrolitico, malattie associate ai reni, dissenteria (soprattutto nei paesi dell’Africa Subsahariana) e malattie respiratorie (conseguenza anche dell’aumento dell’inquinamento atmosferico) e infettive, ma anche di un aumento di infortuni non intenzionali che si verificano durante le ondate di calore». L’analisi di Alfvén è impetuosa ma incontrovertibile, elencando tutti gli effetti negativi del cambiamento climatico sulla salute dei più piccoli: l’aumento delle precipitazioni porta a inondazioni, che comportano a loro volta a un aumento del rischio diretto e indiretto di mortalità e di morbilità, soprattutto in anziani e bambini: si pensi agli annegamenti, ma anche a infezioni come la malaria. All’opposto, i periodi di siccità presentano minacce dirette come gli incendi, sia indirette, come la denutrizione, le patologie del sistema respiratorio, le infezioni e vai dicendo. Diverse indagini hanno inoltre mostrato che i cambiamenti climatici possono aumentare anche il tasso di nascite premature, o di deficit di crescita dei feti. «I nostri figli» ha concluso Alfvén «vivranno in un mondo in cui l’aumento della temperatura sarà di 2,5° C se non facciamo niente, i nostri nipoti subiranno più di 4° C di aumento medio».