Un rendering dei moduli abitativi progettati per il quartiere Necksville di Seattle
Architettura sostenibile

Le case solari per i senza tetto di Seattle

UN PROGETTO UMANITARIO E PEDAGOGICO.  Nella periferia di Seattle sorge Necksville, un campo nomadi formato da baracche fatiscenti popolato da persone che si spostano ogni 3-18 mesi. Un gruppo di volontari composto dai ragazzi della Seattle Youth Violence Prevention Initiative insieme all’organizzazione no-profit SawHorse Revolution e agli architetti volontari dello studio Olsen Kundig Architects, hanno dato il via al progetto “La Città Impossibile” per la realizzazione di micro case ecologiche. L’idea è di creare un rifugio dignitoso per i membri di questa comunità. Per primi sono stati coinvolti proprio i ragazzi che hanno svolto i sopralluoghi, cercato i fondi tramite Indiegogo e scelto materiali e tecnologie. Sarah Smith, direttore del progetto, ha raccontato: «I ragazzi in passato non si sono mai veramente chiesti come sia fare un lavoro giorno-per-giorno, disegnare qualcosa che sarà davvero costruito per risolvere un problema del mondo reale. Con questo progetto si sono resi conto in prima persona che è una bella responsabilità!»

COME SONO FATTE LE CASE. Tutte le micro case sono dotate di un sottotetto con uno spazio dove poter riporre i propri oggetti personali, mentre le finestre sono state inserite nella parte alta della costruzione, in modo che la casa offra una certa privacy. Per il pavimento è stata scelta la gomma, poiché è facile da pulire, e sul tetto è posto un impianto fotovoltaico che permette agli abitanti di disporre di energia elettrica prodotta a costo zero. Inoltre il rivestimento è ottenuto con elementi riciclati, come vecchi cartelli stradali, che hanno permesso di isolare ed impermeabilizzare la struttura in legno. Il progetto “La Città Impossibile” nella sua seconda fase si concentrerà sulla progettazione di una cucina comunitaria, una stazione di ricarica solare ed un sistema di compostaggio dei rifiuti.