Casuario
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Casuario: cos’è e dove vive?

Il casuario è un uccello davvero particolare per via del suo collo lungo e un piumaggio tendente al blu. Scopriamo dove vive, quali sono le caratteristiche e le principali curiosità del casuario, uno degli uccelli più grandi al mondo.

Casuario: caratteristiche e habitat

Dal nome scientifico Casuarius casuarius, il casuario è un animale originario delle foreste pluviali dell’Australia settentrionale e della Nuova Guinea ed è noto per le sue grandi dimensioni tanto da rientrare nella categoria della specie di uccelli più grande del pianeta dopo lo struzzo.

I maschi adulti possono raggiungere i due metri di altezza e il peso può aggirarsi intorno ai 60 kg. È possibile distinguere un casuario da altre specie di uccelli per via delle piume nere su tutto il corpo mentre il collo ne è completamente privo. Sulla parte frontale della testa vi è inoltre una sorta di elmetto di cui ancora oggi non sono chiare le funzionalità.

L’indole del casuario è piuttosto schiva e diffidente, quindi non si tratta di un animale socievole, motivo per cui è anche molto difficile avvistarlo poiché è solito aggirarsi nei territori dove la vegetazione è molto fitta. Predilige il clima tropicale e durante il giorno ama rimanere al riparo tra i cespugli e gli arbusti della foresta pluviale.

Il casuario non vola ma è molto abile nella corsa per via della sua spiccata agilità: può infatti raggiungere i 50 km/h ed ecco perché, esattamente come avviene per lo struzzo, è considerato un ottimo corridore. Inoltre, non tutti sanno che il casuario è anche in grado di nuotare con estrema abilità, infatti riesce ad attraversare i fiumi anche nelle situazioni più difficili.

Curiosità sul casuario

Una delle principali caratteristiche del casuario è quella di produrre versi molto differenti tra loro, in alcuni casi davvero strani e di varia entità. Alcuni suoni infatti possono essere molto bassi, quasi impercettibili e simili a muggiti, in altri casi invece sono più forti come dei veri e propri richiami.

Una peculiarità del casuario è che non sono le femmine a covare le uova: a svolgere questo compito sono proprio gli esemplari maschi i quali, dopo aver covato le uova, si occupano anche della crescita dei pulcini fino a quando non diventano del tutto autonomi. La femmina invece, dopo aver deposto le uova, si allontana per andare alla ricerca di un nuovo compagno.

A differenza di altre specie di uccelli, la dieta del casuario è estremamente varia poiché trae il suo nutrimento da tantissime fonti presenti in natura. Generalmente la sua alimentazione si basa su frutti che appartengono ad oltre 60 specie differenti di vegetali, per questo motivo si tratta di un animale fondamentale in ambito ecologico per via della diffusione dei semi rilasciati tramite le feci. Oltre alle piante e ai frutti di vario genere, il casuario è solito trarre il suo nutrimento anche dai vertebrati di piccole dimensioni oppure dagli insetti.

Osservando un esemplare di casuario è possibile notare una caratteristica che rende questo animale unico nel suo genere: il dito medio infatti è dotato di un’unghia estremamente lunga ed affilata, per questo motivo è una specie molto temuta e pericolosa che se si sente minacciata o avverte un pericolo può infliggere delle ferite di grave entità. Il suo artiglio supera i 10 cm di lunghezza e viene utilizzato anche durante i combattimenti con altri maschi durante la stagione degli amori.

Negli ultimi anni le popolazioni di casuario sono in netto calo in quanto in alcuni territori questi uccelli vengono cacciati, anche la competizione con gli altri animali domestici ha influito sulla riduzione degli esemplari.I casuari sono considerati uccelli molto timidi e minacciosi per via della loro indole estremamente diffidente, soprattutto nei confronti dell’uomo: se vengono provocati possono infliggere delle lesioni agli umani e agli animali domestici. A tal proposito è stato considerato l’uccello più pericoloso al mondo. Ama rifugiarsi nella foresta più profonda ed è in grado di scomparire nel giro di pochi minuti, facendo perdere le sue tracce ancora prima di essere avvistato.