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Motori ecologici

Chiatte elettriche: come cambia il commercio “su acqua”

Solcare le acque interne europee grazie a delle chiatte elettriche? Perché no? C’è chi è pronto a giurare che le chiatte elettriche cambieranno il volto del commercio su acqua in brevissimo tempo e noi non possiamo che dare a questo pronostico tanta fiducia e guardare gli sviluppi con tanta, tantissima curiosità.

Il futuro – elettrico – dell’acqua

Non troppo tempo fa vi avevamo parlato di un sistema di trasporto pubblico elettrico che potrebbe rivoluzionare la navigazione della Senna, velocizzando gli spostamenti all’interno della città di Parigi e al tempo stesso contribuendo alla diminuzione del tasso di inquinamento cittadino. È dunque l’acqua la “strada” del futuro da battere?

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Chiatte elettriche, il futuro delle acque europee

Le prime chiatte portacontainer completamente elettriche, che non rilasceranno nell’atmosfera emissioni e che – almeno potenzialmente – potranno essere prive di equipaggio saranno in funzione dai porti di Anversa, Amsterdam e Rotterdam a partire dalla prossima estate.

Adattarsi ai ponti

Le chiatte elettriche sono state progettate per adattarsi ai ponti mentre trasportano le loro merci sulla vie navigabili interne del Belgio e dei Paesi Bassi; questo virtuoso meccanismo di trasporto, una volta entrato a regime, dovrebbe ridurre notevolmente l’uso di camion diesel per il trasporto delle merci.

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Tesla dei Canali

L’imbarcazione è stata soprannominata la “Tesla dei canali”, il suo motore elettrico sarà alimentato da delle batterie delle dimensioni di 20 piedi che saranno caricate sulla terra ferma dal proprio fornitore di energia elettrica, senza la minima emissione di carbonio.
Le chiatte elettriche sono progettate per funzionare senza equipaggio, anche se – nel loro primo periodo di operatività – saranno presidiate con l’ausilio dell’installazione di alcune infrastrutture di controllo e sicurezza posizionate intorno ad alcune delle vie navigabili interne più trafficate d’ Europa.

Le prime cinque chiatte elettriche ad agosto

Ad agosto saranno operative le prime cinque chiatte elettriche. Saranno lunghe 52 metri e larghe 6,7 metri, saranno in grado di trasportare 24 container da 20 piedi per un peso massimo di 425 tonnellate. Saranno inoltre dotate di una scatola di alimentazione che darà loro fino a 15 ore di energia. Inoltre, secondo il loro produttore olandese Port Liner, poiché non c’è bisogno di una sala macchine tradizionale, le barche potranno avere fino all’8% di spazio in più.

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Strade libere

Si prevede in questo modo che circa 23 mila veicoli adibiti al commercio pesante, prevalentemente alimentati a diesel, verranno rimossi dalle strade. In un secondo momento, sei chiatte più grandi di 110 metri di lunghezza, capaci di trasportare fino a 270 container, funzioneranno alimentate da quattro batterie in grado di fornire 35 ore di guida autonoma. Soltanto il loro utilizzo potrebbe portare a una riduzione di circa 18 mila tonnellate all’anno di CO2.

Le nuove vie (navigabili interne) del commercio europeo

Secondo le ultime statistiche di Eurostat, il 74,9% delle merci all’interno dell’Unione Europea è trasportato su strada, rispetto al 18,4% per ferrovia e al 6,7% lungo le vie navigabili interne, sebbene l’uso delle vie navigabili sia aumentato. Le chiatte elettriche si stanno sviluppando nei Paesi Bassi con 7 milioni di euro di sussidi dall’UE e fondi aggiuntivi dai porti coinvolti. Port Liner crede di poter produrre circa 500 chiatte all’anno per rivoluzionare il settore del trasporto merci, anche se i motori elettrici e le batterie potrebbero anche essere montati su barche più vecchie.
L’amministratore delegato della compagnia, Ton van Meegen, ha dichiarato che le chiatte saranno le prime al mondo a navigare alimentate da batterie e ad essere a ” zero emissioni”e che solo i ponti – poco alti – nei Paesi Bassi impediscono a oggi di stipare più merce.

Acque interne navigabili, automazione e alimentazione elettrica. Siamo forse davanti all’uovo di Colombo del trasporto? Presto per dirlo, ma siamo di certo tutti quanti molto curiosi!