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Mobilità

Colonnine per la ricarica dell’auto elettrica: dove trovarle, come usarle, i costi

Data la crescente diffusione delle auto elettriche, nel nostro Paese si contano oltre 23 mila punti di ricarica, a loro volta suddivisi in più di diecimila colonnine.

Queste ultime sono dislocate in numerosi punti strategici delle località, basti pensare ai parcheggi dei supermercati, alle strade urbane e autostrade.

Inoltre, al fine di assicurare il massimo della comodità, è possibile effettuare l’operazione anche all’interno del proprio garage.

Ma come funzionano? Quali sono le tempistiche necessarie e i costi? In questa pratica guida verranno fornite tutte le risposte necessarie.

Colonnine ricarica auto elettriche: come funzionano

Sebbene non faccia ancora parte della quotidianità, ricaricare l’auto elettrica diventerà presto un’operazione di routine.

Il suo svolgimento è molto semplice, in quanto è molto simile alla messa in carica di un normale telefono cellulare.

Infatti è sufficiente collegare l’auto tramite un apposito cavo alla stazione di ricarica e inserire le prese all’interno dei due margini.

Se si desidera compiere tale azione in un luogo pubblico, dopo aver individuato il punto più vicino con l’aiuto di un’applicazione ad hoc da installare sullo smartphone, bisogna avvicinare una tessera magnetica fornita dal gestore, la quale consente di sbloccare lo sportello del dispositivo e di posizionare l’adattatore.

Una volta completate queste due operazioni, sarà possibile verificare quanti KwH sta assorbendo la batteria, proprio come se si trattasse di un serbatoio per il carburante.

Al termine della ricarica, basterà semplicemente accostare di nuovo la card alla colonnina e scollegare il filo.

Problematiche per la ricarica delle auto elettriche

Proprio come avviene con i dispositivi elettronici, anche per le auto di questo genere esiste il problema della presa di corrente; attualmente in Europa (eccetto la Francia) è infatti diffuso il Tipo 2, conosciuto anche con il nome di Mennekes, mentre in Giappone e negli Stati Uniti si utilizza il Tipo 1, ossia lo Yazaki.

Come ricaricare l’auto elettrica a casa

Se si ha la possibilità, nessuno vieta di ricaricare l’auto elettrica all’interno del proprio garage domestico, poiché si risparmia molto tempo e denaro.

In questo caso basta collegare il veicolo a una tradizionale presa di corrente.

Tuttavia, se si desiderano ulteriori optional, si raccomanda di installare una stazione dedicata, la quale permette di effettuare alcune operazioni extra, basti pensare al monitoraggio dei consumi, alla gestione da remoto e alla regolazione della potenza di ricarica.

In nessuno dei due casi è necessario cambiare contatore elettrico, ma occorre prestare la massima attenzione al proprio contratto per non danneggiarlo.

Se la massima potenza di quest’ultimo dispositivo è pari a 3 kW, meglio sottoscrivere un accordo con potenza superiore oppure optare per una stazione dotata di tecnologia smart charging, che ha la capacità di regolare l’erogazione di energia a seconda dell’assorbimento dell’utenza.

Colonnine ricarica auto elettriche e tempistiche necessarie

A prescindere dalla ricarica presso le colonnine pubbliche oppure in casa, le tempistiche variano in base alla potenza erogata dal dispositivo e a quella accettata dal carica batteria presente all’interno dell’auto, alla potenza della batteria del veicolo alla tipologia di cavo impiegato.

Le colonnine pubbliche installate da Enel permettono di effettuare l’operazione in una o due ore.

Costi per ricaricare un’auto elettrica e autonomia

I costi di ricarica di un’auto elettrica possono essere gratuiti oppure variare in base al tempo di sosta oppure a seconda del consumo.

Solitamente, al fine di andare incontro ai clienti, la ricarica pubblica prevede la sottoscrizione di un abbonamento, il cui costo mensile si aggira intorno ai venticinque euro e il numero di ricariche è illimitato.

Se invece si opta per la ricarica casalinga, con cinque euro è possibile assicurare alla propria vettura un’autonomia di 150 km circa.

Parlando invece di quella garantita dai veicoli stessi, si aggira mediamente fino a 170-200 km per ogni carica.