facocero
Animali

Come vive il facocero

Il facocero è un mammifero che, spesso, compare nei cartoni animati, per il suo aspetto massiccio e un po’ bizzarro.

Con le sue zanne che si estendono sul muso come se fossero due mustacchi, un corpo tozzo e un pelo color grigio topo, il facocero attira l’attenzione di grandi e bambini.

Di questo animale, tuttavia, non si conoscono molte informazioni.

In particolare, le curiosità più ricorrenti riguardano lo stile di vita del facocero, le sue abitudini alimentari e maggiori dettagli su dimensioni e peso.

Il facocero: le principali caratteristiche

Il nome scientifico del facocero è Phacochoerus aethiopicus, che corrisponde alla famiglia dei Suidi e alla classe dei mammiferi.

La lunghezza del corpo di questo animale si attesta in un range compreso tra i 110 e i 140 cm, con un peso che può raggiungere anche i 120 chilogrammi negli esemplari maschi.

A fronte di queste misure, è la coda a ricoprire un ruolo importante, con i suoi 40 cm di lunghezza.

Rispetto al resto del corpo, si tratta di una disarmonia, che si riflette anche nella relativa magrezza degli arti, i quali risultano piuttosto sottili, se comparati alla corporatura robusta e imponente.

Dal punto di vista estetico, quindi, il facocero appare piuttosto buffo e sgraziato, con il pelo fitto, irto e grigiastro che si estende su tutto il corpo, un ciuffo di peli più lungo e costituita da una striscia di peluria di tonalità marrone-giallastro, che dalle orecchie giunge alla coda.

Proprio questa striscia si erge quando il facocero è molto nervoso, attraversa uno stato emotivo di agitazione perché si trova in situazioni di pericolo.

Una caratteristica peculiare del facocero è riscontrabile nella crescita spropositata dei canini dell’arcata superiore, i quali si sviluppano talmente tanto che, in età adulta, somigliano a delle vere e proprie zanne.

La vita quotidiana del facocero: habitat e alimentazione

Molti si chiedono come viva il facocero, di cosa si cibi e quali siano le situazioni che vedono questa specie in pericolo.

In merito al suo carattere, questo mammifero è piuttosto inoffensivo e, in genere, non ama lo scontro con i suoi simili.

Per marcare il territorio, il facocero è solito strofinare il suo grosso muso su ciò che trova sul suo percorso, che riempie di urina, proprio come fanno moltissimi altri mammiferi, e rilascia particolari sostanze, emesse dalle ghiandole poste vicino agli occhi.

In episodi di forte stress, quando il facocero è vittima di attacchi esterni da parte di predatori, le zanne rappresentano la sua principale arma di difesa.

Infatti, quando l’animale viene aggredito, sfodera violentissime controffensive per mezzo delle sue zanne, provocando lesioni spesso mortali.

In realtà, si tratta unicamente di una difesa, in quanto l’indole del facocero è perlopiù mite e non aggressiva.

Nei casi in cui è possibile la fuga, il mammifero raggiunge una velocità che raggiunge addirittura i 50 chilometri orari, prerogativa che, spesso, gli consente di evitare lo scontro diretto con i predatori.

L’alimentazione dei facoceri e il loro buffo modo di sradicare gli alberi

L’alimentazione dei facoceri è basata soprattutto sulla raccolta e sul consumo di erba, bacche, radici e cortecce.

La mole imponente di questi mammiferi, in particolare dei maschi, consente loro di portare avanti un’abitudine piuttosto curiosa, che consiste nello sradicare gli alberi, per raggiungere in modo molto più immediato le radici, di cui è ghiotto.

Anche i tuberi fanno parte della dieta quotidiana del facocero, che è solito grugnire quando scava nel terreno alla ricerca di cibo.

A parte tali circostanze, questo mammifero è piuttosto silenzioso e tranquillo.

Inoffensivo e mansueto, il facocero è purtroppo vittima del bracconaggio intensivo e dell’opera di cacciatori senza scrupoli, sia per il pregio delle sue zanne, ma ancora di più per la sua carne, ritenuta prelibata da un ampio pubblico estimatore.

Per questo motivo, la vita media del facocero, in condizioni naturali, spesso non supera i 2 anni di vita, mentre in cattività il mammifero raggiunge anche i 12 anni.