porcospino
Animali

Come vive il porcospino?

Il porcospino è un animale di medie dimensioni, noto anche con il nome di istrice. Si tratta di una specie sempre meno diffusa famosa per il suo dorso caratterizzato dagli aculei bianchi e neri nascosti dal pelo e pronti a emergere in caso di pericolo. Spesso viene confuso con il riccio, che è molto più piccolo e interamente coperto di aculei più corti, tranne sul muso e sulle orecchie. L’elemento comune è comunque quello degli aculei, usati da questi animali per difendersi dai predatori.

Dieta e abitudini del porcospino

Il porcospino è un animale che segue una dieta onnivora, mangiando praticamente di tutto. Ama nutrirsi con foglie, bacche, frutti, rettili, piccoli uccelli e mammiferi. Spesso è possibile avvistare questi animali nelle campagne alla ricerca del cibo normalmente disponibile per cani e gatti. In particolar modo, i porcospini vanno particolarmente ghiotti per le crocchette. Per quanto riguarda l’idratazione, invece, l’animale prende l’acqua necessaria al suo fabbisogno dalle prede più succulente, dalla frutta, dalla rugiada oppure nelle pozze che si formano dopo abbondanti piogge. Durante l’estate, invece, ha la necessità di vivere in prossimità di corsi d’acqua per poter sopperire alla scarsa piovosità della stagione.

Il porcospino ama vivere da solo, anche se può capitare che se in una zona si trovano più animali essi finiscano con il tollerarsi senza disturbarsi, instaurando di fatto una convivenza pacifica.

Tra le zone dove è possibile trovare questa specie troviamo Italia, Maghreb e Africa Subsahariana. Il suo habitat preferito è ricco di vegetazione, anche se è possibile trovarlo anche in deserti e spazi aperti come la savana. Alcune specie sono state avvistate anche in alcune zone dell’America. Ad oggi, l’istrice è una specie protetta anche se viene minacciato notevolmente dall’uomo, che lo caccia per la sua carne gustosa e prelibata. Vale comunque la pena ricordare che cacciare un porcospino è un reato penale, tanto che gli istrici non possono essere neppure catturati ma devono essere lasciati liberi di vivere nel loro habitat naturale.

Riccio e porcospino, così simili e così diversi

Spesso confusi e considerati uguali, riccio e porcospino hanno in realtà numerose differenze. Prima di tutto, il riccio è molto più piccolo e ricoperto di aculei, rispetto all’istrice che nasconde gli aculei sotto la folta pelliccia per tirarli fuori soltanto in caso di pericolo. Anche i colori dei due animali sono diversi perché il porcospino è bianco, marrone e nero, invece il riccio è prevalentemente di colore nero. In caso di minaccia, poi, il riccio si chiude su se stesso, mentre l’istrice contrae i muscoli esponendo gli aculei, molto più lunghi di quelli del suo lontano parente. Una credenza ritiene che il porcospino “scagli” gli aculei contro i predatori, ma in realtà non è vero anche se possono causare anche gravi ferite. Tendenzialmente l’istrice non è un animale pericoloso per l’uomo anche se i suoi aculei possono fare molto male. Bisogna però ricordare anche che tendenzialmente i porcospini non attaccano se non si sentono in pericolo poiché sono sicuramente più preda che predatori. Per evitare disagi e problemi è sufficiente lasciare in pace questi animali che hanno un carattere generalmente pacifico e quindi non attaccano se non minacciati.

Conclusione

Il porcospino è un animale davvero simpatico e dall’aspetto un po’ buffo che purtroppo è sempre meno diffuso sia per il bracconaggio sia per l’inquinamento che mette a rischio le zone nelle quale ama vivere, nidificare e riprodursi. Inoltre, la costruzione di strade e infrastrutture espongono questi animali a ulteriori pericoli come i veicoli che con i fari li accecano rendendoli più vulnerabili, mentre in altri casi finiscono anche per essere vittima di incidenti per loro fatali. Anche se ufficialmente l’istrice non è stato inserito all’interno di nessuna lista di animali da proteggere rimane comunque fondamentale rispettare il suo ambiente, cercando di non disturbarlo per garantirne la sopravvivenza nel tempo.